Lethargia «Divine Madness» [2012]
Recensione
Dopo il full-lenght di debutto intitolato “The burden of human passions” (2010), gli ucraini Lethargia escono nei negozi col secondo lavoro intitolato “Divine Madness”, distribuito dalla Masterpiece.
Il quartetto ci propone un gothic metal con numerosi momenti sinfonici ed alcuni riferimenti al black metal più melodico e pomposo. I nostri cercano di spostare l’attenzione dell’ascoltatore principalmente sul fattore emotivo volendo creare ambientazioni sonore gotiche e di grande impatto. L’obiettivo viene raggiunto solo in parte dalla band ucraina che dimostra di avere una notevole passione sia per il gothic che per la musica classica, ma il loro sound non riesce a convincere del tutto i nostri padiglioni auricolari. I Lethargia seguono pedissequamente tutti i cliché del gothic sinfonico a cominciare dall’uso imponente delle tastiere che però hanno un sound troppo anonimo che non suscita particolari emozioni. Il duello tra le clean vocals e lo scream è però abbastanza ben sviluppato e degno di interesse; in brani come “Grief of Satan” e “Broken world” le due ugole riescono a convincere ponendoci di fronte ad una sorta di lotta tra il bene e il male combattuta a suon di vocalizzi.
Il problema principale dei nostri è sicuramente la scarsa varietà di suoni che fa sì che il platter risulti alla lunga noioso e ripetitivo; troviamo infatti riff potenti e melodici al tempo stesso che si ripetono all’infinito, appiattendo così un sound che potrebbe essere interessante se sviluppato in maniera maggiormente varia e personale.
Ascoltando attentamente gli 13 brani presenti nel cd si nota una sorta di spezzettatura sonora; le parti maggiormente melodiche infatti non si incastrano granché bene con i momenti più potenti e ritmati. Perdendo omogeneità e compattezza, il lavoro non riesce a risultare abbastanza appetibile come se fosse coperto da un’opaca patina sonora che ovatta il tutto rendendolo scarsamente interessante.
Questo “Divine madness” è quindi un lavoro senza infamia e senza lode; le numerose pecche sonore presenti al suo interno sono da imputare, con buona probabilità, al sound acerbo che i Lethargia ci propongono. All’interno del full-lenght sono sicuramente presenti diverse idee interessanti che però stentano ad emergere affondando nel piattume che ci pervade le orecchie.
Track by Track
- In the darkness opening the eyes S.V.
- Buried mourning hearts 65
- Grief of Satan 70
- I'm sorry 55
- Broken world 70
- Divine madness 50
- Witchcraft and possession 60
- Contempt 60
- Mystery of love 60
- Court of sinners 65
- The birth of a new consciousness 60
- Evil habits (bonus) 65
- Tenderness and love (bonus) 55
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 60
- Originalità: 50
- Tecnica: 65
Giudizio Finale
61Recensione di FallenAngel pubblicata il 24.06.2013. Articolo letto 815 volte.
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