Jesus Chrusler Supercar «Among The Ruins And Desolate Lands (Death 'n' Roll)» [2013]

Jesus Chrusler Supercar «Among The Ruins And Desolate Lands (death 'n' Roll)» | MetalWave.it Recensioni Autore:
GulloBM »

 

Recensione Pubblicata il:
24.06.2013

 

Visualizzazioni:
897

 

Band:
Jesus Chrusler Supercar
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Titolo:
Among The Ruins And Desolate Lands (Death 'n' Roll)

 

Nazione:
Svezia

 

Formazione:
Robban Bergeskans – Voce, Basso
Fredde Larsson – Chitarra, Cori
Nicke Forsberg – Batteria

 

Genere:
Death N Roll

 

Durata:
35' 33"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
31.05.2013

 

Etichetta:
vönHell Records

 

Distribuzione:
Sound Pollution Distribution
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Agenzia di Promozione:
Dr. Music Promotion
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Recensione

Prologo cinematografico e spettacolare, che sembra partorito dalla brillante mente del regista Walter Salles: moticiclisti ed occhialoni, Harley Davidson sulla Route 66 e highway nel deserto piene di sesso, droga e rock ‘n’ roll.
Pardon, death ‘n’ roll: è già, perché i Jesus Chrüsler Supercar non sono altro che tre metallici centauri di Stoccolma che, nel 2011, hanno preso la decisione di mischiare sonorità thrash e death con il grezzo rock ‘n’ roll del Grande Sud.
Dopo un anno e dopo aver messo in circolazione il singolo “Killing Machine”, i Jesus Chrüsler Supercar sfornano il loro primo album, “Among The Ruins And Desolate Lands”, disco dalle tinte scure ed energiche.
La suggestiva ouverture di “Cream Death”, suggellata dal pathos metallico e retro di “Killing Machine”, donano fin da subito una certa carica elettrostatica all’album, che pero si dimostra non incostante, ma – al contrario – tecnicamente valido ma ripetitivo e poco originale.
Tutte le 10 canzoni seguenti a “Killing Machine” si dimostrano assolutamente belle e gustose da ascoltare, ma una tracklist composta da una decina di pezzi così omogenei e figli di un genere non troppo variegato o progressivo non possono che donare una sensazione di noia, monotonia e pesantezza.
Ribadisco comunque la validità e gradevolezza delle singole tracce, se prese a sé: il reale problema dell’album sono l’impacchettatura e la confezione di trentacinque minuti e trentatré secondi, che tranciano i picchi raggiunti dalla band svedese, capace, nel complesso, di creare cupe atmosfere post-Motorheadiane ed appesantite dal whiskey e dalla musica di Satana.

Track by Track
  1. Cream Death 85
  2. Killing Machine 85
  3. Death Anxiety 75
  4. Pitchfork 80
  5. Before I Turn You Down 70
  6. Carpenter Song 75
  7. Deat Row Blues 80
  8. Some Good And Some Good 80
  9. 666 80
  10. Lower Than Hell 75
  11. Jesus Chrusler Supercar 85
  12. Never Forget, Never Forget 95
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 85
  • Originalità: 55
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
78

 

Recensione di GulloBM pubblicata il 24.06.2013. Articolo letto 897 volte.

 

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