Skullmonkeys «Slugs» [2012]
Skullmonkeys
Titolo:
Slugs
Nazione:
Italia
Formazione:
Dakoom - voce/chitarra
Spooky - basso
Matt - batteria
Genere:
Alternative Rock
Durata:
26' 26"
Formato:
EP
01.05.2012
Etichetta:
Autoproduzione
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Gli Skullmonkeys sono una band alternative rock italiana capitanata da Dakoom alla voce/citarra e dal bassista Spooky che hanno intrapreso questo percorso da San Miniato, Pisa. Matt è il batterista attuale al quale gli Skullmonkeys si affidano, dopo che il precedente se ne era andato per motivi di tempo da dedicare alla musica. Questo è un Ep completamente autoprodotto presso lo studio del cantante Dakoom. Devo essere sincero, a mio avviso non fanno una musica così tanto elaborata e variegata. Sono un po’ confinati nel loro alternative pop-rock melodico. Il tutto è abbastanza standard senza riuscire a prendere di petto l’ascoltatore e lasciare il segno in maniera netta. I testi sono in inglese, a mio avviso per il genere potevano azzardare anche l’italiano. Non danno sfoggio i componenti della loro bravura di musicisti, non che non lo siano, ma tralasciano virtuosismi e giri tecnici di batteria. La voce a mio avviso è molto orecchiabile e ben si addice al genere che vogliono proporci. “Babyloon” è una traccia interessante, con le pause lunghe in mezzo mi ha piacevolmente sorpreso, al contrario delle successive due che sembrano proprio brani nati nel giro di poco tempo, con pochi giri di chitarra, senza stare troppo a ricercare suoni o riff che possano in qualche modo colorire il brano. Forse proprio qui avrei giocato: siete una alternative rock band per cui se non volete darvi a bridge o riff elaborati magari inserite delle parti elettroniche in sottofondo che possano arricchire il tutto così da risultare meno monotono e ripetitivo. “River of Doom” sebbene cambi ritmo non lascia trapelare nulla di eclatante, per poi arrivare come mi aspettavo alla ballad dell’EP: “I wanna say”. Certo, ci stava a pennello...la classica melodia con una voce leggermente sporca nelle note lunghe. Questa traccia live sicuramente farà la sua porca figura. L’EP poi si conclude con “All Different People” che resta sostanzialmente sullo stesso piano, anche se subentra una parte elettronica da me richiesta poco fa. È un lavoro che scorre bene, orecchiabile, immerso nel rock canonico e standard che porta facilmente l’ascoltatore alla fine...forse anche troppo dato che poi non lascia molto. A mio avviso potrebbero fare molto di più ed arricchire maggiormente i propri componimenti cercando di variare molto di più i passaggi anche all’interno dello stesso pezzo. Datevi da fare ragazzi e cercate di mettere su qualcosa di maggiormente accattivante ed elaborato. Pollici alzati invece per il trailer del concerto allo Chalet a San Miniato: il Beavis and Butthead style era perfetto!
Track by Track
- Babyloon 65
- I Am Joy 55
- Mates 60
- River of Doom 55
- I Wanna Say 60
- All Different People 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 60
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 55
- Tecnica: 65
Giudizio Finale
61Recensione di Vincent pubblicata il 30.06.2013. Articolo letto 799 volte.
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