Depicting Abysm / Windbruch / Gmork «Silentium!» [2013]

Depicting Abysm / Windbruch / Gmork «Silentium!» | MetalWave.it Recensioni Autore:
June »

 

Recensione Pubblicata il:
01.07.2013

 

Visualizzazioni:
1088

 

Band:
Depicting Abysm / Windbruch / Gmork

 

Titolo:
Silentium!

 

Nazione:
Russia

 

Formazione:
Depicting Abysm:
A: all instruments, programming
K: vocals

Windbruch:
Iluzii Optice: all instruments

Gmork:
Gloomyrain: vocals
Teo: bass
Fin: drums
Myrk: guitars

 

Genere:
Atmospheric Black Metal

 

Durata:
1h 3' 42"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2013

 

Etichetta:
Hypnotic Dirge Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Triplo split per altrettante band (tre) della Russia (e stesso numero di brani per ognuna), luogo dove generalmente si sforna molto metal estremo interessante. Tre progetti abbastanza vicini l'un l'altro, ma con alcune piccole differenze e con esiti altresì differenti, che adesso cercheremo di analizzare.
I Depicting Abysm che aprono il disco sono un duo che si muove sulle coordinate di Burzum, soprattutto, ben inteso, quello del periodo “Hvis Lyset Tar Oss”, oppure “Filosofem”, ma con un piglio modernista; quindi composizioni lunghe e ripetitive, adornate da melodie essenziali e deprimenti, oppure epiche. La traccia che apre il tutto dura oltre 11 minuti e passa con gradevolezza da un'introduzione ambient, fino al classico black metal veloce, con voci marce e talvolta gridate, molto canonico, ma fatto piuttosto bene: freddo e oscuro, come dovrebbe essere. Plausibili e ben amalgamate le aperture a melodie ricche di feedback e riverberi, vicine a certa darkwave.
Anche per Windbruch atmosfere quanto meno derivative dal maestro Vikernes, ma con delle ampie sviolinate ampollose, che creano delle atmosfere troppo discutibili. Sembrerebbe di ascoltare più una sorta di metal gotico molto spoglio: chitarra minimale, drum machine e lunghissime note di tastiera, per altro anche ripetute in continuazione. Il tutto soffre molto la mancanza di un cantato che definisca le parti, dato la totale assenza di assoli o di qualsiasi altra variabile possibile. Sul web ho trovato la definizione “depressive black metal”, ma sembrano più delle demo per dei brani da definire e la noia è sempre dietro l'angolo, soprattutto se si pensa che i brani hanno una durata sempre molto longeva.
I Gmork, i più attivi del lotto, e anche da più tempo, dal 2005 dicono, sono i più tetri e forse i più convincenti. Nonostante il nome preso da “La Storia Infinita”(!), i suoni sono lugubri e ipnotici, puntellati da voci orride e decadenti. Come gli altri si muovono tra ritmiche cadenzate e momenti più veloci, ma rimangono ancorati a riff solidi e paranoidi davvero interessanti; suonano un black metal tra l'epico e l'industrial, con risultati vincenti e senza uscire troppo dal genere. “VIII”, nei suoi dieci minuti tra noise e angoscia black metal vi porterà ad un notevole Calvario; “IX” dal piglio più epico regala riff scintillanti neri come non se ne sentivano da un bel pezzo. Davvero promettenti.

Track by Track
  1. I 70
  2. II 75
  3. III 75
  4. IV 65
  5. V 55
  6. VI 55
  7. VII 75
  8. VIII 80
  9. IX S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
71

 

Recensione di June pubblicata il 01.07.2013. Articolo letto 1088 volte.

 

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