Beyond Description «An Elegy For Depletion» [2013]

Beyond Description «An Elegy For Depletion» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
FallenAngel »

Recensione Pubblicata il:
03.07.2013

Band:
Beyond Description

Titolo:
An Elegy For Depletion

Nazione:
Giappone

Formazione:
Hideyuki Okahara - Voce
Yasunari Honda - Chitarra
Yusuke Adachi - Basso
Hiroshi Yoshioka - Batteria

Genere:
Thrash / Crossover

Durata:
28' 56"

Formato:
CD

Data di Uscita:
24.06.2013

Etichetta:
Punishment 18 Records

Distribuzione:
Andromeda Distribuzioni Discografiche

Plastic Head

Code7 Distribution

Agenzia di Promozione:
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Recensione

Provenienti dal Giappone e distribuiti in Italia dalla Punishment 18 Records, i Beyond Description sono un quartetto nato 25 anni fa e che ha suonato per diversi anni nascosti all’interno di un underground nipponico che ha sempre prediletto un sound melodico alla potenza del thrash metal. I nostri pubblicano ora un nuovo full-lenght intitolato “An elegy for depletion”.
A giudicare dal titolo del platter, pensavo che i nostri cantassero in inglese; ci troviamo davanti invece a 11 brani di thrash metal senza compromessi, cantato interamente in giapponese. La musica suonata dai Beyond Description può essere definita come energia allo stato puro, senza inutili fronzoli o virtuosismi di sorta. Tutti i brani presenti nel cd hanno una durata inferiore ai tre minuti, ma i nipponici riescono a stupirci anche dopo pochi secondi per ogni brano. Il sound della band è spigoloso e segue pedissequamente tutti i dettami del thrash metal con qualche puntata nell’hard core più veloce e sincopato.
Riff di chitarra al fulmicotone accompagnano in maniera rozza ma precisa una sezione ritmica martellante e di buon impatto; dal marasma musicale creato dagli strumenti svetta la voce di Hideyuki Okahara che riesce ad essere sempre all’altezza della situazione grazie a vocalizzi striduli e potenti al tempo stesso, riuscendo a non incappare mai in fastidiosi eccessi.
I 28 minuti della durata del cd scivolano veloci senza particolari intoppi e, in alcuni frangenti, ci riportano indietro di una ventina d’anni grazie ai suoni particolarmente pungenti e underground che la band riesce a mantenere, evitando però quel “sapore” di stantio caratteristico dei gruppi troppo legati al passato.
Questo “An elegy for depletivo” è quindi un ottimo lavoro sotto tutti gli aspetti che non mancherà di sorprendere e di interessare gli amanti del genere; il quartetto sa il fatto suo e tutti questi anni di “gavetta” si sentono in ogni singola nota suonata dai vari strumenti.