Vooodoo Highway «Showdown» [2013]
Recensione
Seconda puntata discografia per la combo dei ferraresi Voodoo Highway. Li avevamo lasciati con il debut ‘Broken Uncle's Inn’ che mostrava tecnica sopraffina, una buona orecchiabilità e la ricerca costante di un sound che fosse rispettosamente e degnamente settantiano. Ci piacque davvero molto e due anni dopo, oggi, è giunto questo ‘Showdown’ a rinfrescarci un po’ le idee circa l’operato di questo quintetto che è riuscito a coniugare presente e passato in modo tale da renderci così piacevolmente colpiti.
La formula è pressappoco la stessa: brani tirati, una bravura d’eccezione sullo strumento, idee valide, ossequio per il rock che fu, una produzione professionale e tanta passione tangibile.
La proposta dei nostri ricalca effettivamente il genere di (hard) rock che era solito circolare 40 anni fa da band come Rainbow, Deep Purple, Elf e via discorrendo: qui troviamo la stessa strumentazione e l’attitudine di chi è cresciuto a pane e “Highway Star” ma certamente proporre tutto ciò 40 anni dopo appare rischioso o almeno apparirebbe ardito se non fosse che i Voodoo Highway rappresentano una delle realtà italiane più talentuose e che, pur non avendo certo la pretesa di riscrivere il rock, riescono nel loro intento principale: sfornare un disco veramente ottimo che riesce ad avere un vago sapore di primordiale e moderno insieme (almeno in qualche pezzo qua e là).
Non abbiamo tra le mani un disco inaccessibile: nella musica dei nostri c’è molto easy listening e linee melodiche che ti restano stampate per un bel po’ il tutto contornato da ottimi riff, soli di fattura adeguata, rimandi a Deep Purple (l’hammond in primo piano la dice lunga e brani come “Mountain High” e “Cold White Love” rimangono dentro) e per concludere un paio di pezzi ripescati direttamente da ‘Broken Uncle's Inn’ e riproposti in un’altra veste.
Diciamo che ‘Showdown’ ci testimonia un gruppo in grado di proseguire degnamente per la propria strada proponendo brani dalla matrice attempata ma dalla fiamma ancora bella accesa. Vi sembra poco?
Ce ne fossero di dischi così!
Track by Track
- This is Rock'n'Roll, Wankers! 75
- Fly to the Rising Sun 75
- Midnight Hour 80
- Could You Love Me 80
- Wastin' Miles 80
- Church of Clay 65
- Mountain High 85
- Cold White Love 85
- A Spark From The Sacred Fire 80
- Prince Of Moonlight 70
- Till It Bleeds (Bonus Track) 70
- Broken Uncle's Inn (Bonus Track) 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 90
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 70
- Tecnica: 90
Giudizio Finale
76Recensione di Carnival Creation pubblicata il 09.07.2013. Articolo letto 771 volte.
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