Mystery Blue «Conquer The World» [2013]
Recensione
I francesi Mystery Blue arrivano al loro sesto album di puro Heavy metal classic, capitanato dalla brava Nathalie Geyer alla voce e alle tastiere.
Partiamo sin da subito col dire che quest’album appartiene un po’ alla fascia dell’heavy metal “alla Doro Pesch”, per dirla così, ovvero un metal sicuramente di stampo heavy e mitteleuropeo, con una voce parecchio energica ma anche molto alta quando serve e con un debole per le atmosfere che a tratti si fanno anche romantiche e barocche, sempre sullo stile della cantantessa metal per eccellenza di cui sopra. Ed è proprio questo ciò che avrete in quest o nuovo “Conquer the world”: un metal molto sui tempi medi e che non gradisce quasi mai il tipico attacco speedy, tranne per parte di “Cruel obsession”, mentre dimostra di gradire uno stile suddetto, che a volte si rifà alle coordinate di Doro Pesch, altre volte ai Judas Priest, ai Primal Fear, e a volte, come in “Running with the pack” esce allo scoperto anche qualche influenza alla Maiden. Il tutto per 11 tracce concentrate in circa 56 minuti di musica.
A dire la verità, però, c’è stato un ostacolo che ostacola un bel po’ la fruibilità dell’album: la qualità sonora! Sarete tutti d’accordo che gli amanti dell’heavy metal classico, soprattutto quello di stampo tedesco, vuole delle linee vocali intense e delle chitarre massicce con assoli brillanti, no? Bene: in questo disco i Mystery Blue fanno l’errore osceno di sparare pedali della batteria, ma soprattutto il rullante più alti di tutti gli strumenti, con solo la voce ad essere altrettanto in primo piano. Il resto si sente, ma è meno in risalto, e sono proprio gli strumenti che dovevano risaltare di più. Il tutto guasta la resa sonora del disco, che per questo motivo si trova certe parti neutralizzate come “Ticket to hell”, “Cruel Obsession” e soprattutto “Keep on dreaming”. Poi certo: ci sono belle canzoni come le prime 3 canzoni e l’ultima bellissima semi-ballad, cantata in francese, ma il resto del disco oltre a essere un po’ frenato dai suoi problemi di resa sonora, a volte zoppica, con dei ritornelli buoni, ma che sembrano seguire la melodia anche dove non è affatto necessario (“Evil Spell”, “Behind those walls” e in parte anche “Guardian Angel”). Altrove è la carta dell’originalità che non risalta più di tanto, visto che comunque brani come “Road to despair” sono buoni ma canonici e in qualche modo già sentiti.
Insomma: un disco abbastanza bello, ma viziato da uno o due errori di registrazione e qualcun altro in fase di composizione, come detto prima. Di certo le prime tre canzoni, come detto prima, e “Accroche-toi à tes reves” sono dei brani di gran classe, e che mostrano gusto e sensibilità compositiva insieme ad altri momenti sparsi qua e là in tutto l’album, e sono anche convinto che la resa da live di queste canzoni sia molto maggiore di quella che appare nel disco, ma ciò non toglie che oggettivamente il cd per quanto un po’ canonico ma ben riuscito, poteva essere realizzato (attenzione, ho detto “Realizzato”, non “composto”) meglio nei dettagli. Se ne consiglia l’acquisto ai completisti dell’heavy metal di stampo tedesco soprattutto, e in minor misura agli amanti dell’heavy anni 80: lo ripetiamo, si tratta di un cd bello, ma non certo simbolico, e che per una band al suo sesto album rappresenta un disco un po' di transizione.
Track by Track
- Conquer the world 75
- Innocent crime 75
- Running with the pack 80
- Evil Spell 65
- Cruel obsession 60
- Ticket to hell 65
- Keep on dreaming 70
- Road of despair 65
- Behind those walls 60
- Guardian Angel 70
- Accroche-toi à tes rêves 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 55
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 70
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
71Recensione di Snarl pubblicata il 23.07.2013. Articolo letto 929 volte.
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