Thelemite «Slave to Desire» [2013]

Thelemite «Slave To Desire» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Snarl »

Recensione Pubblicata il:
25.07.2013

Band:
Thelemite

Titolo:
Slave to Desire

Nazione:
Grecia

Formazione:
Johnny Nightelf :: guitars,vox
Lefteris Kaffetzis :: drums
Nikos Michalakakos :: bass
The Sentinel :: keyboards, back vox

Genere:
Heavy Metal

Durata:
1h 3' 58"

Formato:
CD

Data di Uscita:
01.02.2013

Etichetta:
Steel Gallery Records

Arkeyn Steel Records

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Dalla Grecia arrivano questi Thelemite, un trio di ragazzi che ci propone un Heavy metal dal sapore molto classico, con varie tendenze al power e che, detto schiettamente, sforna questo “Slave to desire” che costituisce una gemma nell’underground preziosa e da custodire gelosamente.
Può sembrare non vero o una parata di culo, ma io personalmente non riesco a descrivere questo disco in maniera diversa. Il cantato è eccezionale, anche se spesse volte sembra (e nella title track è palese) che il cantante usi l’autotune, i riffs sono ispiratissimi e anche i ritornelli, il tutto avvolto in 13 canzoni + 2 intermezzi + ghost track acustica in quasi 64 minuti di musica. Qui si passa dallo stile molto heavy/power dell’opener “Day and nights”, alla rocciosa “Doomed to passion”, alla powerona “Save your soul”, all’epica “Back Home” malinconica e struggente, fino a puntate alla King Diamond in “Veils of Vertigo” e a veri e propri anthems quali “Forever” e “Keitaro”. Un disco lungo, questo “Slave to desire”, che tuttavia presenta moltissime tracce ben riuscite e ognuna delle quali con idee proprie, diverse da canzone a canzone, e vincenti. L’insieme delle canzoni può sembrare un po’ dispersivo in quanto le canzoni sono tutte corte e ho l’impressione che il disco punti molto all’eleganza e alla riuscita complessiva, ma meno alla parte più metal delle canzoni, e soprattutto che le canzoni siano un po’ dispersive, come se anziché 16 canzoni, forse i Thelemite potevano salvare qualche idea da inserire in altri brani piuttosto che fare direttamente un’altra canzone. Senza contare alcune parti e dettagli un po’ megalomani (tipo l’autotune suddetto).
Ma sono dettagli, e poi essendo questo il loro primo full length, si tratta di un difetto che posso perdonare. Consiglio quantomeno un ascolto, e anche l’acquisto, a tutti gli amanti di bands come Rainbow, Alcatrazz, qualcosa di Malmsteen, Stratovarius, Ozzy Osbourne et similia. Poco da dire: per me in ambito Heavy Metal i Thelemite sono la sorpresa dell’anno. Davvero, non credo esista un altro modo per dire ciò che penso di quest’album. Filate a comprarlo!