Recensione

In queste quattro tracce gli americani Demise Awaits riescono a delineare con completezza il loro sound: un Thrash metal molto (troppo) tradizionale, di stampo Bay Area, ma con alcune influenze europee. La produzione del Demo, grezza e a tratti sgraziata, conferisce ai brani un sapore vintage, facendo tornare in mente le produzioni Thrash anni ’80. Le canzoni dei Demise Awaits sono saldamente ancorate alla tradizione introdotta da Testament, Overkill ecc, ma spesso la voce di Jason Chatfield e alcune partiture di chitarra sono più vicine al Thrash tedesco dei Kreator. Questo dunque crea un sound certamente aggressivo, ma la tecnica strumentale non eccellente e le imprecisioni di registrazione indeboliscono molto gli intenti originari, rendendo dunque trasparenti molte banalità compositive e un approccio al genere troppo derivativo. Il Thrash è uno dei pochi generi che nel Metal è riuscito a fare, negli anni, dei leggeri passi avanti: band come i Demise Awaits, a lungo andare, finiscono per avere ragione d’esistere solo come “divertissement”. Aspettiamo il full lenght. Forse con una produzione più fresca e una manciata di idee più originali sarà un prodotto interessante.
BEST: “Defender”. Brano così derivativo da sembrare piacevolmente familiare.
WORST: “The nothingsoul”, il pezzo più noioso tra i quattro proposti, con alcuni tentativi melodici imbarazzanti e dei solos che cercano di essere inspiegabilmente Prog.

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