Noiseful Silence «Shades of Red» [2013]
Recensione
Il debut album dei Noiseful Silence “Shades of red” arriva dopo alcuni anni di live sui palchi, di cambi di formazione e di evoluzioni varie all’interno del gruppo di Firenze. Si potrebbero trovare diverse etichette per identificare lo stile di questa band: numetal, crossover, metalcore, ecc, ma è certo che il suono di questa band non prescinde mai dai fondamenti del metal e questo lo si nota nel contenuto dei riff e della ritmica. Con la sicurezza di trovarsi su un sentiero già battuto ma non per questo scontato , prevedibile o già saturo, i cinque ragazzi di Firenze costruiscono il discorso musicale a loro piacimento, assimilano il passato e lo ricreano giocando su breakdown sincronizzati, su growl corposo e convincente che si alterna al clean e su strutture dei brani solide, accoglienti e resistenti agli urti e agli scossoni sonori. In “Spellbound” e “Changes” il growl, accompagnato dal suo alterego clean armonioso, chitarre senza indugio, accenni core densi e sazianti, sezione ritmica varia e ritornello che spicca il volo costituiscono la spina dorsale di entrambe i brani. Il numetal si allea con riff progressivi, chitarre fomentatrici e inserti elettronici in “It will never fade”. “We stand” esprime il potenziale rabbioso della band che riesce a mantenere la lucidità e a trovare l’armonia melodica nel ritornello. “Red” ha diverse variazioni della ritmica ed è riempita da scale melodiche, da inserti di elettronica evidenti e growl doppiato dai cori. In “Petal in the green” il lato elettronico dei Noiseful Silence esce allo scoperto e accompagna vocals struggenti. In “Leaving back” il growl si fa spazio tra riff sibillini, ritmo che si contorce fino a detonare in vari punti del brano. “x 2.0.1.” convince con lavori chitarristici e di batteria notevoli. “Locusts and clouds” fa calare il sipario imbastendo atmosfere e viaggi mentali elettronici trovando slancio nel ritornello e in altre variazioni sul tema melanconico. Questo album è pervaso da un senso di equilibrio e da alleanze ben riuscite, proponendo un suono pensato e ragionato in primis. Le voci si accordano con la base, i ritmi si dipanano e si collegano tra di loro, anche la lunghezza dei brani è piacevolmente non eccessiva, il volume è alto. Il tutto fa ben sperare.
Track by Track
- Spellbound 75
- Changes 70
- It will never fade 75
- We stand 75
- Red 70
- Petal in the green 70
- Leaving back 75
- x 2.0.1 80
- Locusts and clouds 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 70
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
73Recensione di Jezebel pubblicata il 30.07.2013. Articolo letto 1614 volte.
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