Grimlord «V-Column» [2012]
Recensione
Da un decennio a questa parte, la bussola del “Metallo” (fantomatico strumento atto per l'individuazione dei punti cardinali, utilissimo per localizzare la nostra posizione rispetto al nostro riferimento, ovvero luoghi ove si produce e/o si suona del buon metal) punta decisamente verso la Polonia, terra che ci sta regalando grandi soddisfazioni in termini di band emergenti. In questo caso specifico troviamo i Grimlord, band che così tanto emergente non è (anno di fondazione addirittura il 1993!), ma che mostra ancora grande energia e vivacità da vendere, a dispetto della loro carriera ventennale. Passando alle cose concrete e mi riferisco a livello di dischi, i Grimlord pubblicano il loro ultimo lavoro dal titolo “V Column”, un concentrato ruvido di thrash e heavy metal che non disprezza la contaminazione elettronica e sonorità acustiche e quindi più pulite. Chiaro il riferimento agli anni ’80 (Metallica e Megadeth su tutti), fonte d’ispirazione per la maggior parte dei pezzi contenuti in questo disco, una riproposizione di ciò che, a distanza di trenta anni, riesce ancora ad infiammare l’animo del metallaro più esigente ma con un piglio più moderno. Componente fondamentale è l’approccio grezzo di questo quintetto, che riesce a coinvolgere con i propri riff e le “belle” sbavature, per un risultato che di certo non deluderà. Nulla di eclatante o innovativo, ma l’idea di fondo ci piace. Infatti, in questo lavoro s’incontra di tutto, dalla tiratissima title track “V Column”, passando per il buon thrash di “Mass Delusions & Hysterias” e la ruvida “Posthumous Coronation”. Dei tre pezzi strumentali emerge la coinvolgente “March Again”, pezzo affascinante e dall’ottimo tiro, mentre “Prolegomena (Defender Of The Scythe)” risulta un po’ stucchevole nonostante le caldi sonorità. Il pezzo migliore rimane “Faithful Avenger Till The Remainder”, il loro piccolo capolavoro thrash dall’approccio innovativo grazie all’innesto di chitarre spagnoleggianti e atmosfere elettroniche. Un disco più che buono quindi, ricco di personalità e che non stanca nell’ascolto. Unica pecca rimane la qualità della produzione non propriamente eccelsa (il fondo si tocca con “Posthumous Coronation”), un monito per migliorare le produzioni future dei Grimlord.
Track by Track
- V Column 75
- Mass Delusions & Hysterias 70
- Prolegomena (Defender Of The Scythe) 60
- Posthumous Coronation 75
- King Is Dead 70
- Dead Bodies Don't Swim 60
- Faithful Avenger Till The Remainder 75
- March Again 65
- Superconscious 70
- Widerstand 17 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 65
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 75
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
69Recensione di Digprog pubblicata il 02.08.2013. Articolo letto 878 volte.
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