Craving Terror «Colony Collapse Disorder» [2013]
Recensione
A tre anni di distanza dal loro esordio con il singolo “Get out from me” i veneti Craving Terror registrano il loro primo full-lenght intitolato “Colony collapse disorder”.
Ci troviamo di fronte a 11 brani più intro decisamente particolari e sui generis; il combo padovano nasce da in un territorio chiaramente death metal con venature thrash, per poi espandersi verso altri lidi grazie ad una sperimentazione davvero intelligente e accattivante. Riff di chitarra granitici a notevolmente cadenzati accompagnano una sezione ritmica quadrata senza particolari fronzoli; fin qui tutto secondo gli schemi. Il discorso cambia radicalmente quando nel sound della band iniziano a fare capolino inserti elettronici che prendono sempre più spazio man mano che i minuti passano conferendo una personalità davvero notevole al suono dei Craving Terror denotando uno studio approfondito dei particolari quasi a comporre un puzzle di suoni che riesce a convincere senza particolari dubbi. Ascoltiamo così brani come “Transmission”, in cui l’influenza degli Slipknot pervade l’aria grazie ad un suono completo e appetibile al tempo stesso in cui il sestetto veneto riesce a creare un muro sonoro impenetrabile che ci lacera i padiglioni auricolari. Le varie sperimentazioni portano i nostri a lidi lontani anni luce dal metal; è il caso di brani come “Tony’s trip” in cui le parti funky la fanno da padrone grazie a cambi di tempo repentini e ad un sound vivo e fresco che non riesce nell’intento di stimolare la curiosità e l’attenzione dell’ascoltatore.
Questo “Colony collapse disorder” può essere quindi paragonato ad un “minestrone” sonoro che può solo essere amato od odiato; personalmente credo che i Craving Terror abbiano fatto davvero un ottimo lavoro sotto tutti gli aspetti. Sia chiaro che troviamo margini di miglioramento e che alcune idee potrebbero essere sviluppate in maniera più interessante, ma nel complesso il platter è ben costruito e realizzato. Passando senza il minimo imbarazzo da momenti potenti e squisitamente death metal a parti maggiormente melodiche passando per suoni plastificati ad arte, la mezzora abbondante della durata del cd scivola veloce senza particolari intoppi, lasciandoci in bocca un retrogusto agrodolce decisamente piaceovle.
Track by Track
- XIII S.V.
- Touching the void 80
- Wrong epilogue 70
- Tony's trip 75
- Transmission 80
- Parasite burner 75
- King of impostors 70
- Under my skin 75
- Smile of my face 80
- Get out from me 75
- Seed of pestilence 70
- Skybreaker 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 90
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
76Recensione di FallenAngel pubblicata il 15.08.2013. Articolo letto 1655 volte.
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