Carpe Noctem «In Terra Profugus» [2013]

Carpe Noctem «In Terra Profugus» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Carnival Creation »

Recensione Pubblicata il:
16.08.2013

Band:
Carpe Noctem

Titolo:
In Terra Profugus

Nazione:
Islanda

Formazione:
Alexander :: Vocals
Andri :: Guitars
Tomas :: Guitars
Arni :: Bass
Helgi :: Drums, Percussions

Genere:
Black Metal

Durata:
52' 14"

Formato:
CD

Data di Uscita:
02.09.2013

Etichetta:
Code666

Distribuzione:
Aural Music

Agenzia di Promozione:
Aural Music (Promotion)

Recensione

I Carpe Noctem sono una band islandese nata nel 2005 e con alle spalle due demo e un EP; negli anni si sono verificati degli assestamenti all’interno della formazione che ha portato la sua stabilità soltanto ora quindi il loro debut in questione, ‘In Terra Profugus’ possiamo considerarlo un disco più che fermo e che sancisce un nuovo capitolo per i nostri.
Il loro è un Black Metal che non tollera particolarmente la solita tematica trita e ritrita che siamo abituati da almeno un paio di decenni a trovarci davanti (almeno personalmente); i nostri invece anche stilisticamente usano lo stile del Black per affacciarsi su ben altri orizzonti che vanno dalla musica atmosferica oscura, al Doom, alla musica prevalentemente visionaria e psichedelica fermo restando che la matrice resta sempre la stessa per cui possiamo persino parlare di coerenza e originalità insieme.
I cinque brani che compongono ‘In Terra Profugus’ garantiscono quasi un’ora di ascolto fatta di momenti violentissimi ma anche di disperate melodie apocalittiche (‘Odium Somniferum’), andirivieni dissonanti e intrecci di riff (‘Ars Moriendi’) ma anche ritorni ad un black più standard come in ‘Metamorphoses Maleficarum’ brano forse meno interessante degli altri quanto a proposta ma non troppo minore come qualità.
Il ragionato concept di ‘In Terra Profugus’ tratta di un viaggio astrale e una esplorazione di vari concetti: vita, morte, dolore e sostanzialmente riguarda argomenti di mera filosofia pessimistica per cui abbiate la compiacenza di entrare in questo vortice di musica oscura con cognizione di causa altrimenti ne uscirete più annoiati che arricchiti.
Non un capolavoro ma di certo qualcosa per cui vale la pena provare a farci un pensiero.