In Silent «Potepienie» [2013]
Recensione
Se una band della quale non si conosce praticamente nulla suona Death Metal in modo veramente buono e non è certo seconda a Vader, Behemoth e Decapitated quanto a tecnica quante probabilità ha di essere polacca come loro? In tempi come questi direi discretamente alta e infatti nella terra dei gruppi tra i più estremi del globo nel 1996 trovarono la nascita anche questi In Silent, band che propone un metal pesante davvero notevole in ogni sua angolazione e che paradossalmente non ha mai fatto un salto su lunghe distanze restando relegata in uno scomodo underground. “Scomodo” perché data la proposta tutto ci si aspetterebbe tranne che scoprirli per caso come è capitato al sottoscritto proprio ora.
Del resto dal 1996 al 2009 i nostri hanno pubblicato soltanto demo (quattro per la precisione) e solo lo scorso anno si sono chiusi in studio a registrare quello che sarebbe diventato il loro debut-album, ovvero questo buon ‘Potepienie’, furioso, tecnico e promettente.
La proposta non è azzardata né eccessivamente fresca ma poco ci importa quando del Death Metal brutale e certosino viene sbattuto in faccia dal nulla convincendoti che esistono realtà minori soltanto per quanto riguarda la loro poca notorietà nel nostro paese, ecco il motivo per cui esorto tutti gli amanti di queste sonorità a cercare notizie circa i nostri e procurarsi ‘Potepienie’; son certo che vi darà soddisfazioni pur nei suoni modesti 22 minuti di durata, sufficienti tuttavia a godervi sette tracce niente male in cui gli In Silent vi colpiscono direttamente e senza intermediari con una musica che avrà anche degli eguali ma che se fatta bene (come in questo caso) può risultare più che piacevole. Il bello e la forza più intrinseca di questo disco è proprio nel suo essere onesto pur non riscrivendo per nulla il concetto di Death Metal, anzi, semmai di confermarlo fuoriuscendo direttamente da qualsiasi moda del momento: avvengono soltanto vaghi sprazzi di melodia qua e là ma nulla per cui il suono venga in qualche modo addolcito. Crudeltà e ritmo affiorano immediatamente già dall’opener ‘Tydzien Patriotow’ e si protraggono fino a ‘Pedofiluzzkleru’ permettendo un ascolto più che godibile senza cali di nessun tipo.
Davvero un buon inizio, resta ancora un mistero il fatto che i nostri non abbiano ancora un’etichetta ma immagino che questo loro “anonimato” non durerà ancora per molto.
Track by Track
- Tydzien Patriotow 75
- Potepienie 75
- Czerwony Oarszywy Chiam 70
- Necro Fucker 70
- Morbid 70
- Amputacja 75
- Pedofiluzzkleru 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 60
- Originalità: 65
- Tecnica: 85
Giudizio Finale
70Recensione di Carnival Creation pubblicata il 19.08.2013. Articolo letto 1163 volte.
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