LastDayHere «A New Beginning» [2013]

Lastdayhere «A New Beginning» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Jezebel »

 

Recensione Pubblicata il:
28.08.2013

 

Visualizzazioni:
910

 

Band:
LastDayHere
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Titolo:
A New Beginning

 

Nazione:
Slovenia

 

Formazione:
Marko Duplisak - Vocals
Uros Borsic - Guitar
Jure Gorjanc - Guitar
Tomi Senveter - Bass
Saso Corso - Drums

 

Genere:
Alternative Metal

 

Durata:
51' 11"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
19.07.2013

 

Etichetta:
Graviton Music Services
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Distribuzione:
Audioglobe
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Agenzia di Promozione:
Nee-Cee Agency
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Recensione

I LastDayHere sono gruppo sloveno, nato nel 2005, con all'attivo un debut album a cui la band fa seguire, nel 2013, il secondo album "A new beginning". Il suono di questa band è basato sul crossover melodico contemporaneo con strutture distorte, riff inquadrati che danno forma ad armonie complete, una ritmicità sveglia che non va in loop, vocals pulite, coerenti e dal tono netto e riconoscibile. La melodia, che ha un ruolo centrale nel lavoro dei LastDayHere, si dipana per tutti i quindici brani di questo album, nel quale la band cerca soluzioni diverse per far dialogare le strofe più tirate e i ritornelli solari e speranzosi. La costanza è sicuramente la parola chiave per questo album dei LastDayHere, i quali hanno scoperto qual'è il loro proprio stile e la loro propria maniera compositiva e ci rimangono molto attaccati generando brani orecchiabili, senza alti nè bassi, preferendo la via della coerenza a quella della sperimentazione. Si inizia con la melodia graffiante di "Road to nowhere" per poi passare a "Simply divine" che ha una ritmicità più dinamica con controtempi assimiliati e tappeto elettronico. "Fly away" e "Keep me alive" hanno una linea vocale riuscita, sostenuta da riff stoppati. "Everything you need" rimane molto sulla scia dei brani precedenti ma ha una batteria a tratti più aggressiva. In "Material attraction" e in "Hope never dies" la struttura e la composizione risulta più sofisticata e omogenea. Dopo "All I need", una ballata romantica e distensiva, la marcia del quintetto sloveno riprende con "Slow down" brano cadenzato con un ritornello azzeccato. "Be free" è satura di doppio pedale e ritmicità variegate. "Getting higher", "Trascendence" e "Make it right" sono brani simili dove il suono è più sporcato, meno legato, più mosso. In "Time will tell" le vocals si sdoppiano e i riff si venano di dissonanza e leggera inquietudine. L'ultimo brano, la ballata "Without you", è in piena linea con le nuove tendenze del light metal americano, con l'aggiunta di controcanto femminile. In questo album la bilancia sonora è sempre in equilibrio, non si trovano sbavature, iperemotività e tracimazioni, il che, a seconda dei punti di vista, potrebbe essere un vantaggio o uno svantaggio.

Track by Track
  1. Road to nowhere 70
  2. Simply divine 70
  3. Fly away 70
  4. Keep me alive 65
  5. Everything you need 70
  6. Material attraction 70
  7. Hope never dies 65
  8. All I need 70
  9. Slow down 75
  10. Be free 70
  11. Getting higher 70
  12. Transcendence 70
  13. Make it right 65
  14. Time will tell 70
  15. Without you (feat. Mojca Zalar) 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
70

 

Recensione di Jezebel pubblicata il 28.08.2013. Articolo letto 910 volte.

 

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