Deathbreed «Your Stigmata» [2012]

Deathbreed «Your Stigmata» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Carnival Creation »

 

Recensione Pubblicata il:
11.09.2013

 

Visualizzazioni:
964

 

Band:
Deathbreed
[Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Deathbreed [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Twitter di Deathbreed [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Deathbreed

 

Titolo:
Your Stigmata

 

Nazione:
Svezia

 

Formazione:
William Hultqvist :: Vocals
Ted Dahlberg :: Guitars
Samuel Englund :: Guitars, Backing Vocals
Anton Flodin :: Bass
Emil Nissila :: Drums

 

Genere:
Death Metal

 

Durata:
17' 41"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
10.03.2012

 

Etichetta:
Pantherfarm
[MetalWave] Invia una email a Pantherfarm [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Pantherfarm

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Killshot PR
[MetalWave] Invia una email a Killshot PR [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Killshot PR [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Killshot PR

 

Recensione

EP per i debuttanti svedesi Deathbreed. Con questo piccolo “Your Stigmata” intendono iniziare una carriera fatta di Death Metal, chitarroni ribassati, voci gravi e adirate e drumming pesantissimo. Ciò sarebbe anche una mossa del tutto degna di rispetto se si riuscisse a capire (loro in primis) quale strada intendano prendere. Dopo un intro che francamente ho trovato fuori luogo il piccolo disco inizia con un brano (‘Stigmata’) che non lascia intravedere grandi potenzialità, sicuramente preciso e suonato bene (e prodotto meglio) ma senza mordente. La successiva ‘Hivemind’ sembra calibrare meglio il tiro con una violenza che inizia farsi sentire mediante blast beats e vocals più dinamiche e così si prosegue con la migliore ‘Final Holocaust’, sicuramente il pezzo più ispirato del lotto assieme alla conclusiva ‘Pripyat’ nella quale finalmente si intuisce il valore intrinseco di un lavoro duro in sala prove ma ciò che perdura fastidiosamente in mente è questa paura di svoltare verso qualcosa di più adatto, segno che forse i Nostri dovrebbero rivedere maggiormente le priorità e stabilire un percorso ideale fermo restando che la prerogativa di essersi discostati dal metal melodico proprio delle loro parti l’ho trovata quantomeno consolante. Purtroppo non basta una ottima produzione per convincere quindi di strada da fare ce n’è ancora moltissima.

Track by Track
  1. Prelude 40
  2. Stigmata 50
  3. Hivemind 55
  4. Final Holocaust 70
  5. Pripyat 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 50
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
58

 

Recensione di Carnival Creation pubblicata il 11.09.2013. Articolo letto 964 volte.

 

Articoli Correlati

Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.