Ashes Of Chaos «Eye» [2013]

Ashes Of Chaos «Eye» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Andreas X »

Recensione Pubblicata il:
14.09.2013

Band:
Ashes Of Chaos

Titolo:
Eye

Nazione:
Italia

Formazione:
Alexios Ciancio: Voice
Mike Crinella: Guitar
Giorgio Gori: Keyboards
Stefano Galassi: Bass
Francesco Gabrielli: Drums

Genere:
Progressive Metal

Durata:
1h 4' 57"

Formato:
CD

Data di Uscita:
30.07.2013

Etichetta:
Logic(iL)Logic

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Gli Ashes of Chaos sono una band prog metal riminese formatosi nel 2009 che, dopo alcuni cambi di line up, è giunto alla pubblicazione del primo full lenght. Quello che il quintetto romagnolo ci presenta, è un lavoro davvero interessante: un concept album che, come dimostra la copertina, ci riporta a scenari spaziali.
Ciò che si può notare sin dall’inizio, e che emerge piacevolmente durante l’ascolto, è la presenza di diverse influenze nel sound della band: di base è certamente un album progressive, ma con contaminazioni che vanno dal jazz al death, dal fusion al thrash, combinando perfettamente passaggi più atmosferici ad altri più aggressivi.
Difficile descrivere lì’album canzone per canzone, quel che è certo è che nessuna delle dieci tracce che compongono “Ashes of Chaos” è messa lì a far da riempitivo (anche se mezzo voto in più lo assegno a ”Rinascita” per il testo in italiano): ognuna, dalla corta ed intimistica “Doom” alle due tracce da 10 minuti l’una (“Parallels” e “Awake”), vive di luce propria, pur rimanendo perfettamente amalgamata nel tutto: ciò anche grazie all’abilità del frontman Alexios Ciancio, capace di INTERPRETARE oltre a cantare, nonché alla partecipazione di alcuni guests, una su tutti la bravissima Claudia Saponi degli Absynth Aura.
L’esecuzione (dalle parti soliste ispirate alle ritmiche serrate, passando per gli arrangiamenti mai banali) e la produzione sono perfette e, bisogna dar loro atto, gli Ashes of Chaos sono riusciti nella difficile impresa di creare un album prog che non sia una specie di brutta copia dei Dream Theater o dei Symphony X. Tutt’altro: le influenze sono chiare, vanno dai DT agli Opeth, dai Symphony X ai Tool, ma sono fatte proprie da questi musicisti esperti e sicuramente dotati di una tecnica eccellente, per dare vita a qualcosa di peculiare, di originale, di assolutamente moderno, che merita decisamente un ascolto!
Consigliato a tutti gli amanti del prog metal e non solo!