Acts of Tragedy «Cursed Words» [2013]

Acts Of Tragedy «Cursed Words» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Jezebel »

 

Recensione Pubblicata il:
18.09.2013

 

Visualizzazioni:
1625

 

Band:
Acts of Tragedy
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Titolo:
Cursed Words

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Alessandro Castellano – Drums
Andrea Orrù - Vocals
Andrea Belsito - Bass
Paolo Mulas – Guitar
Andrea Ciribelli - Guitar

 

Genere:
Progressive metal / Groove metal / Metalcore

 

Durata:
25' 26"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
2013

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

“Cursed words” è l’ EP di debutto degli Acts of Tragedy, band cagliaritana nata nel 2005. Nel suono della band sarda troviamo tanti ingredienti, strati sonori che si affiancano, sovrappongono o annullano a vicenda a seconda dei casi. La composizione è fluida e tentacolare, i meccanismi e gli scatti ritmici funzionano e si incastrano con il tessuto chitarristico, che è un pò la spina dorsale del lavoro di questa band. Riff trash, progressioni, tratti speed, breakdown accompagnano e rilanciano un lavoro complesso sulla vocalità che assume diverse fattezze, si passa dallo scream disperato, al sussurrato, al clean arrabbiato e armonico che raggiunge note altissime. Anche la melodia trova spazio, è asciutta, è un filo teso, è un collante, è una eco, un riflesso condizionato. Il suono risulta spesso, ben ossigenato da distorsione e velocità, ricco di spunti e stili. “My modest proposal” ha un buon ritmo con riff veloci e armonici che trovano piena collaborazione della/e voce/i. In “What remains” troviamo la presenza di uno special guest, Kevin Talley (Dyin Fetus, Misery Index, Chimaira), alla batteria: impazza il doppio pedale, ago della bilancia e guanto di sfida lanciato contro i compari chitarristici che rilanciano la posta con altrettanta velocità e tapping, le vocals d’altro canto non restano a guardare e trovano efficaci exploit. “Cursed words” è un trampolino di lancio imbestialito per l’incastro creativo di scream/growl/pulito che trascina il brano in ripetuti vuoti d’aria. In “The descending down” le voci ribattute emergono da una base ritmica che aumenta e riduce la velocità a scatti, che cambia l’incedere all’ improvviso, acquietandosi leggermente nel ritornello semi-melodico. “What the eye sees” celebra l’old school innestando linfa/rabbia fresca nei suoi circuiti. “Absinthe” è un brano variopinto e circense: furia numetal e accelerazioni core si fondono con riff sporchi, clean ispirato, growl esondante e momenti neoclassici. Il lavoro degli Acts of Tragedy è interessante grazie alla ricchezza di stili, ispirazioni, idee, variazioni contenute nella maggior parte dei brani. Istrionici ed energici, i cinque di Cagliari sembrano idonei a navigare nei burrascosi mari di metallo.

Track by Track
  1. My modest proposal 70
  2. What remains 75
  3. Cursed words 70
  4. The descending down 70
  5. What the eye sees 70
  6. Absinthe 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
71

 

Recensione di Jezebel pubblicata il 18.09.2013. Articolo letto 1625 volte.

 

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