Rob Zombie «Venomous Rat Regeneration Vendor» [2013]

Rob Zombie «Venomous Rat Regeneration Vendor» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Mark David »

Recensione Pubblicata il:
18.09.2013

Band:
Rob Zombie

Titolo:
Venomous Rat Regeneration Vendor

Nazione:
U.s.a.

Formazione:
Rob Zombie – vocals
John 5 – guitar, backing vocals
Piggy D. – bass guitar, backing vocals
Ginger Fish – drums, percussion
Bob Marlette – keyboards, programming
Josh Freese – additional drums
Zeuss – programming

Genere:
Rock

Durata:
38' 45"

Formato:
CD

Data di Uscita:
23.04.2013

Etichetta:
Zodiac Swan

T-Boy Records

Universal Music Group

Distribuzione:
---

Agenzia di Promozione:
Nee-Cee Agency

Recensione

Il mio primo pensiero ascoltando questo disco è andato a "Le Streghe di
Salem". A me non è affatto piaciuto ,per certi versi. L'ho trovato potenzialmente grandioso, ma davvero tralasciato in alcuni aspetti. Caro Rob, fai una cosa alla volta che è meglio, tuttavia ora so che stavi trascurando il plot per scrivere questo disco e un pò ti perdono. Il bello di essere Rob Zombie è avere un bel gruppetto alle spalle che qualsiasi cosa fai diventa molto fico, di certo un chitarrista "importante" come John 5 non poteva non aver dato una bella spintarella al carrozzone, anzi. Se poi aggiungi un altro talentuoso "avanzo" di Marilyn Manson, beh, il gioco è fatto.
Fin dalla opener "Teenage Nosferatu Pussy" si ha la sensazione di avere fra le mani un lavoro dell'ex raccattatore di folle Marilyn Manson, ma non fraintendetemi, questo disco è da paura (alcuni di voi fan del "Reverendo" confermeranno) e va confermando quelli che al tempo della dipartita di John 5 dai M.M. erano i miei sospetti: Ok la produzione di
Reznor, ma soprattutto il suono di chitarra dava una spinta in più al disco. Innegabile il tracollo dopo la sua dipartita. In questo "Venomous Rat Regeneration Vendor" si ha esattamente quella "spinta" in più. Il
rischio di fermarsi in mezzo ad un headbanging con la classica espressione alla J.D. di Scrubs pensando ad Antichrist Superstar c'è, però ci si fa l'abitudine.
Da moderato fan di Rob Zombie, posso garantire che questo disco è molto più "easy" di altri lavori che contengono più spunti psichedelici e folli. Tuttavia non mancano spunti elettronici, e clichè ai quali Zombie ci ha un pò abituato durante la sua carriera (una delle canzoni si intitola "Ging Gang Gong De Do Gong De Laga Raga", ohibò).
Non mi soffermo a commentare i suoni, immaginateveli: mastodontici.
Di sicuro un disco da non lasciarsi scappare, concedetegli un ascolto.
Menzione speciale per il solito Josh Freese (A Perfect Circle - Nine Inch Nails e centinaia di altre collaborazioni), non si sa cosa di preciso abbia fatto nel disco ma l'ha fatto bene come sempre.