Recensione

Primo album completo (anche se dura meno di venti minuti), dopo un paio di demo, per i Beast Of Torah. E c'è da stupirsi che siano siciliani, dato che in questo album si respira un'atmosfera scandinava molto anni 90, figlia anzitutto di una band come i Dissection, e se possibile con dei brani ancora più diretti e selvaggi. Non è mia intenzione gridare “al miracolo”, ma questo disco è decisamente accattivante e, soprattutto, fruibile, immediato, tanto è riuscito a prendermi.
Fin dalle prime battute si respira una violenza esagerata e genuina, ogni riff ci porta indietro nel tempo, ma senza troppa agiografia o nostalgia: interessante la miscela di base, che comprende black, death e una manciata di thrash tagliente come un rasoio; come ad esempio nella potente “Deceiver Of Heaven”. Decisa e compatta la sezione ritmica e il lavoro delle chitarre, e su tutto un growl scatenato, ma irruento, ci guida in gironi da inferno.
Azzeccata la selezione dei suoni che sanno equilibrare il caos delle chitarre con l'intensità delle composizioni che si muovo tra la tetra malvagità del black metal, e passa con estrema facilità ad assalti con metodi da Impaled Nazarene o Cadaver.
Certo non è questo il posto dove troverete eccessiva originalità, ma il suono è comunque vigoroso, genuino e trascinante; forse anche per via della durata delle tracce: raramente si superano i tre minuti, talvolta non si supera neppure i due. Questo rende il tutto molto facilmente assimilabile e fa venir voglia di ascoltarlo anche una manciata di volte dietro l'altra. Superlativi.

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