Diamond Drive «Temporality» [2013]
Recensione
I Diamond Drive nascono nel 2006 e dopo tre EP esce nel 2013 il primo full lenght “Temporality”. Nel panorama post-metal questa band propone un sound in cui la pesantezza dei riff trova una contropartita nel ritmo veloce e leggiadro, il growl plumbeo si accompagna bene al clean armonioso. A metà strada tra il nordic metal e l’alternative metal americano, i Diamond Drive pesano ogni componente, cercano di sintetizzare e sottolineare ogni apporto per rendere i brani orecchiabili e taglienti, togliendo scorie e increspature. Il sound della band danese contiene pregiate melodie abbastanza spavalde da accordarsi perfettamente con un impianto metal solido. “Ninenteen Eighty-Fear” contiene motivi incastonati e incorporati nel ritmo compatto, attacchi trash e risoluzioni old school con fluttuazione vocale notevole. “Hopeful cynic” è più numetal e postcore con riff scalari illuminati da un refrain radiofonico. In “Soaking wet sun” l’andatura accelera ed è spesso interrotta da breakdown accennati, aprendo così una breccia in cui si infilano i virtuosismi vocali di Pedersen. In “Deceiving” le melodie armoniose si lasciano incantare da scale ossessive e giochi ritmici calibranti. “Five stages” è un groviglio doom dove le vocals fluttuano sospese in un ritmo liquido e opaco. In “The process” le chitarre danzano stimolate da accelerazioni ritmiche, lasciandosi dietro una scia melodica raffinata. In “Clarity” batteria e basso macinano battute senza sosta, il suono prende il volo. “Down the drain” è un brano dai riff e ritmi sfaccettati, con vocals schiette e aggressive. In “Age of reason” la vocalità appassionata strapazza le dinamiche. “Human” e “Shadow of a ghost” attingono di più dalla tradizione americana aggiungendo riff old school, giusta velocità e ritornelli avvincenti. “Breached” chiude l’album e segna, trascinando con la propria carica espressiva, l’arrivo al traguardo. Tutto l’album è basato sul concetto della temporalità (come la band stessa dichiara) come costruzione e dimensione di regolarità, equilibrio e circolarità. “Temporality” è un lavoro pieno e corale, in cui il ritmo e la tensione sono sempre costanti, non subendo stalli o impennate. Vocals di ottima fattura, riff razionali, melodia incorrotta e base ritmica accurata riempiono i dodici energici brani di questo album.
Track by Track
- Nineteen Eighty-Fear 75
- Hopeful cynic 75
- Soaking we sun 70
- Deceiving 70
- Five stages 70
- The process 80
- Clarity 75
- Down the drain 80
- Age of reason 75
- Human 70
- Shadow of a ghost 75
- Breached 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 70
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
74Recensione di Jezebel pubblicata il 09.10.2013. Articolo letto 947 volte.
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