Thy Symphony «A New Beginning» [2013]

Thy Symphony «A New Beginning» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Susie Ramone »

 

Recensione Pubblicata il:
13.10.2013

 

Visualizzazioni:
887

 

Band:
Thy Symphony
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Titolo:
A New Beginning

 

Nazione:
Brasile

 

Formazione:
Karina Bonizi-vocals; Leandro Baracho-vocals; Marcello Valsesia-keyboard; Cesar Raize-guitars; Rene L'abate-bass; Eric Flemming-drums

 

Genere:
Heavy Metal

 

Durata:
1h 16' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
05.04.2013

 

Etichetta:
Sleaszy Rider Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Le linee vocali troppo lunghe e soprattutto disomogenee rispetto al tessuto sonoro - invaso a sua volta da tastiere onnipresenti e super effettate - caratterizzano il sound dei Thy Symphony. La band carioca fa del barocchismo musicale la propria bandiera, esprimendo, nell’album “A New Beginning”, uno pseudo symphonic metal che mal si adatterebbe persino per le sigle di scadenti cartoni animati giapponesi datati anni ’80. Le 14 song del CD risultano prolisse, vuote, senza ispirazione, confuse, lunghe e noiose. Tanto da far sperare al fruitore il loro subitaneo termine. Fondati nel 2001 dal tastierista Marcello Valsesia e dal bassista Rene L’Abate, i Thy Symphony sono al secondo lavoro della loro carriera (?), dopo un cambio di line-up che ha visto l’entrata dei cantanti Karina Bonizi e Leandro Baracho. L’idea d’inserire doppie voci, una maschile e una femminile nel gruppo non è male per chi vuole suonare synphonic metal, ma in questo caso non viene dispiegata adeguatamente. Primo, per l’estrema confusione generata tra le parti vocali stesse, che risultano anche troppo allungate, stile ubriachi che improvvisano un motivo senza capo né coda, secondo per la mancanza di armonia delle stesse con gli altri strumenti. La tastiera, poi, è spesso fuori luogo nonché infarcita di effetti pomposi tipo trombe “guerresche” o arpe che vorrebbero richiamare sinfonie celtiche ma che in realtà sfiorano, anzi, arrivano al ridicolo. Le chitarre sono quasi inesistenti mentre la batteria sembra campionata elettronicamente. Il risultato finale è uno sconsolante piattume. “A New Beginning” inizia con “Hope and Fear”, una sorta di intro strumentale molto pomposo, che sembra la colonna sonora di un fantasy, con cori pseudo epici di sottofondo. Segue “Galaxy’s Great Eye”, in stile power-symphonic metal: una song caratterizzata da imbarazzanti e banali melodie, effetti di tastiera roboanti quanto inutili e linee vocali che nulla c’entrano con le parti strumentali. Una sorta di colonna sonora malriuscita di film fantasy, o peggio, musical in cartoni animati, sempre targati anni ’80. E la storia non cambia anche per “Saint and Sinners”, brano che presenta inappropriate parti di chitarra, insulsi ritornelli e giochi effettistici di tastiera che invece di creare atmosfere epiche, toccano la banalità più assoluta. Il tutto condito da parti vocali maschili e femminili che, sovrapponendosi e non amalgamandosi con la linea melodica, contribuiscono a creare una confusione inascoltabile, anche nella canzone successiva, “Revolution”. Poi è la volta di “Charming Nymphy”. Qui siamo all’aberrazione del musical a cartone animato fantasy, con un incipit “hippie” realizzato dalla voce femminile in pulito che successivamente diventa lirica. Il resto è di una noia mortale. Da “Dark night” in poi, l’album dei Thy Synphony inizia a migliorare leggermente, poiché vi è maggiore armonia ritmica tra le parti strumentali e quelle vocali. Anche in “Watcher” c’è un minimo di fil-rouge, allietato a sua volta dalla linea vocale “vellutata” della cantante Karina Bonizi ma inesorabilmente fatto scadere con i soliti, ampollosi e strabordanti effetti di tastiera che spaziano dalle campane all’arpa. Da notare, a questo proposito, il finale a dir poco orrendo. Segue “Thin Line to Insanity”, una canzone sempre e comunque da colonna sonora di film d’avventura pseudo-fantasy, in cui regnano atmosfere “da battaglia”, con inserti di chitarre che finalmente fanno capolino. Ma il duetto tra voce maschile e femminile risulta ancora molto confuso: soprattutto il cantante Leandro ne combina di ogni, arrivando addirittura a stonare. Il tutto si trascina per ben sei minuti. Stesso discorso per la song “WTC”. Ancora canzoni in cartone animato fantasy dei più insulsi, con misticismi celtici in “Endless Moment” e un’irritante quanto banalissimo e interminabile assolo di chitarra in “Spark of Life”. Entrambe lunghe e irrimediabilmente noiose. Insomma, i Thy Shynphony farebbero meglio a cambiare mestiere.

Track by Track
  1. Hope and Fear 25
  2. Galaxy’s Great Eye 30
  3. Saints and Sinners 20
  4. Revolution 20
  5. Charming Nymphy 30
  6. Where Land Begs for the Sun 35
  7. Dark Knight 50
  8. Watcher 60
  9. Thin Line to Insanity 55
  10. Endless Moment 40
  11. WTC 45
  12. Time traveler 50
  13. 2012 A New Beginning 40
  14. Spark of Life 30
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 40
  • Qualità Artwork: 40
  • Originalità: 20
  • Tecnica: 20
Giudizio Finale
36

 

Recensione di Susie Ramone pubblicata il 13.10.2013. Articolo letto 887 volte.

 

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