Sloe Gin «A Matter of Time» [2013]

Sloe Gin ĞA Matter Of Timeğ | MetalWave.it Recensioni Autore:
Dust »

 

Recensione Pubblicata il:
15.10.2013

 

Visualizzazioni:
845

 

Band:
Sloe Gin
[MetalWave] Invia una email a Sloe Gin [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Sloe Gin [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Sloe Gin [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Sloe Gin

 

Titolo:
A Matter of Time

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Enio Nicolini - basso
Giuseppe Miccoli - batterista
Eugenio Mucci - voce

 

Genere:
Rock

 

Durata:
38' 13"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2013

 

Etichetta:
Black Widow Records
[MetalWave] Invia una email a Black Widow Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Black Widow Records

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Volti noti, molto noti della scena italiana passano questa volta sotto il nome “Sloe Gin”, il nuovo progetto di Enio Nicolini (bassista dei The Black) condiviso con Eugenio Mucci ( ex Requiem, Akron) alla voce, che ha curato i testi e Giuseppe Miccoli ( ex Requiem) alla batteria che ha curato gli arrangiamenti ritmici. Un progetto di basso-batteria e voce che vuole essere una proposta che spazia attraverso generi musicali che vanno dal progressive al rock alternativo, con soluzioni anche doom in alcuni brani.
Enio Nicolini oggi bassista nei The Black è nel panorama musicale rock dagli anni settanta, coofondatore degli UT, Unreal Terror e nel 2000 realizza il suo progetto Akron.
Eugenio Mucci grande vocalist nei Requiem, Insider è poi con Nicolini nella produzione degli Akron.
Giuseppe Miccoli un professionista della batteria, già nei Requiem, oggi è un apprezzato sessionman.
Fatte le dovute presentazioni per introdurre la band, veniamo alla proposta musicale di questo album “A matter of time”, un album che mette insieme molti elementi che vanno come già introdotto dal Doom alla psichedelia, passando per Rock e Progressive; un’unione felice e ben riuscita per lo più senza mai troppa ricercatezza ne eccessi di alcun tipo che rendono l’ascolto nel complesso scorrevole, però allo stesso modo senza grandissime trovate ne picchi di creatività: le strutture risultano ripetitive con basi ritmiche ben piazzate di basso e batteria, sopra le quali purtroppo non si articola niente, se non qualche effetto elettronico che aggiunge tocchi di psichedelia (rimanendo comunque molto fermi). Anche la voce spazia e crea un po’ troppo poco, rimanendo ancorata sulle sezioni ritmiche aggiungendo poco.
La qualità audio e in generale tutto il sound è di altissimo livello, ogni strumento e linea è perfettamente riconoscibile e distinto, forse anche troppo rimanendo forse un po’ freddo; sonorità meno nitide capaci di creare più unione tra basso e batteria (gli unici strumenti presenti) avrebbero giovato molto sul risultato, ma purtroppo così non è stato. Riguardo all’artwork, voglio sperare che dietro una immagine così semplice si celi un grande significato, anche se non ci viene comunicato in nessun modo così com’è.
Nel complesso un album del genere non si può non promuovere, anche se non di certo a pieni voti.

Track by Track
  1. Lord Of Snowflakes 70
  2. My Dog Is Beautiful 70
  3. Spiritual Coma 65
  4. Dreams In A Jar 65
  5. Islero 60
  6. The Fugitive 60
  7. Don't Be Afraid Of The Dark 70
  8. Bring On The Lion 65
  9. Clouds Floating In A Blue Sky 65
  10. Decline And Fall Of Progress And Illusions 65
  11. Digital Space Wave 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
67

 

Recensione di Dust pubblicata il 15.10.2013. Articolo letto 845 volte.

 

Articoli Correlati

Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.