Human Improvement Process «Deafening Dissonant Millennium» [2013]
Recensione
Ho impiegato più tempo del previsto per ascoltare ‘Deafening Dissonant Millennium’, vuoi perché sia un album estremamente complesso in molti punti, vuoi perché si tratta di qualcosa di ispirato a livelli massimi. La creatività che aleggia intorno alle composizioni del platter è incredibile e ben di rado mi è capitato di immergermi in qualcosa dalle sfaccettature così numerose.
La formazione modenese ha alle spalle tre anni di attività e questa maturità compositiva di fatto raggiunta con ‘Deafening…’ si evince anche dopo un superficiale ascolto a patto che lo si faccia un modo interessato. E’ qualcosa che si può ben identificare nel Death Metal fortemente debitore di realtà come gli americani The Faceless e il lato meno schizzato degli australiani The Amenta per quanto riguarda un approccio iniziale ma con una forte spinta verso la melodia, elemento che contraddistingue la quasi totalità dei brani e che non accenna a mollarci un solo istante.
Non esiste nemmeno un punto morto né potenziali filler ergo ‘Deafening Dissonant Millennium’ deve essere inteso come un disco ardimentoso, sicuramente molto tecnico e ben sviluppato che non accenna un solo istante ad abbassare la qualità iniziale. Opener come la stessa title-track difficilmente si sentono in giro e anche per l’assoluta dinamicità di influenze che si intrecciano con continuità. Stesso discorso per ‘Erase’ ma con delle reminiscenze dei Meshuggah e tra eccellenti groove del trio basso/cassa/chitarra downtuned e vocals opportune, gli HIP proseguono la loro corsa senza mai lasciare che le nostre orecchie ricevano cali qualitativi. Forse ‘Materioscura’ potrebbe suonare sottotono ma solamente perché si tratta di una sorta di interludio acustico dai toni malinconici per voluto contrasto.
Nonostante la violenza sonora, i blast beat, i ritmi da mitragliate e i riff (per altro ottimi) molto taglienti ‘Deafening…’ non appare un album brutale ed è questa la differenza sostanziale che si può evincere se confrontiamo altre uscite discografiche. La maturità con la quale tutto questo è stato concepito è davvero disarmante. Unica pecca, se così si può chiamare, l’ho trovata nella produzione forse troppo poco interessata ad esaltare i bassi e quindi molto “mediosa” ed acida; ciò non intacca assolutamente la qualità di ciò che contenuto nel disco ma è solo una personale osservazione.
Ragazzi, che dire, continuate così! Album veramente magnifico.
Track by Track
- Jenova S.V.
- Deafening Dissonant Millennium 85
- Erase 85
- Empty Eyes 80
- Our Last Pieces Of Sanity 85
- Artificial Saviour 80
- Materioscura 70
- Architecture Of a Dying Sun 75
- The Process 80
- Ethereal 80
- Our Deepest Oblivion 85
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 75
- Tecnica: 95
Giudizio Finale
81Recensione di Carnival Creation pubblicata il 16.10.2013. Articolo letto 1566 volte.
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