Robin Beck «Underneath» [2013]

Robin Beck «Underneath» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Carnival Creation »

 

Recensione Pubblicata il:
17.10.2013

 

Visualizzazioni:
844

 

Band:
Robin Beck
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Titolo:
Underneath

 

Nazione:
U.s.a.

 

Formazione:
Robin Beck :: Vocals

Backings : Fiona, Liv Beck, James Christian
Guitars : James Christian, Jimi Bell, Glen Burtnik, Tommy Denander
Bass : James Christian
Keys : Jeff Batter, James Christian
Drums : BJ Zampa

 

Genere:
AOR / Rock

 

Durata:
42' 6"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
15.08.2013

 

Etichetta:
HMMR Records

Cargo Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Rock N Growl
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Recensione

A tutti coloro che non hanno mai sentito il nome ‘Robin Beck’ posso dire solo di rimediare al più presto. Trattasi di una grandissima voce per altro già nota negli anni 80 e con un proseguimento della carriera che ha continuato fino ai giorni nostri e fino a quest’ultimo album, ‘Underneath’, un disco perennemente a cavallo tra Pop (easy listening concepito bene, non temete) e AOR più o meno standard.
Moglie del frontman degli House Of Lords, James Christian (ovvio ospite in questo platter assieme alla loro figlia), la Beck ci dà dentro fin dall’inizio sfornando una voce dalle doti eccezionali, perfetta tanto per il rock più grintoso (‘Wrecking Ball’, ‘Follow You’ oppure la splendida ‘Ya Can't Fight Love’) tanto per le prevedibili ballad come la title-track o ‘Burnin' Me Down’ nelle quali attenua i graffi e l’intenzione si fa più dolce con i duetti assieme al marito o malinconica a seconda del brano.
Inutile dire che di produzione cristallina stiamo parlando, con ogni elemento al suo posto, ogni strumento perfettamente integrato nell’organico e una veloce e perenne occhiata agli 80’s che non guasta mai. Non posso dire che ‘Underneath’ sia un disco che fa della modernità il suo stendardo in quanto la quasi totalità delle soluzioni melodiche appartiene ad un glorioso passato e questa con tutta probabilità è la forza scatenante dello stesso album.
Pecche? Qualcuna qua e là nella track-list. In release come queste difficilmente mancano dei riempitivi piuttosto banali per quanto ultra-fruibili ma del resto se si vuole espandere il raggio d’azione per un pubblico più ampio certe scelte bisogna pur farle. Nessun problema comunque, le perle di ‘Underneath’ restano lì immutate e non rappresentano certamente una minoranza, anzi! Brani come ‘Ya Can't Fight Love’ non possono (né devono) passare inosservati, sembrano usciti fuori da una radio anni 80 oppure sono canzoni che ti aspetteresti passate da Radio Capital o Virgin Radio in tarda serata, classico discorso.
Penso che un disco così, se fosse uscito una trentina di anni fa, avrebbe scalato le classifiche mondiali mentre purtroppo oggi è solo uno degli ultimi colpi di coda di una filosofia di rock estremamente melodico ma che sa sempre il fatto suo.

Track by Track
  1. Wrecking Ball 65
  2. Ain't That Just Like Love 60
  3. Sprain 70
  4. Underneath 70
  5. Catfight 55
  6. Check Your Attitude 60
  7. Burnin' Me Down 70
  8. Perfect Storm 75
  9. Ya Can't Fight Love 85
  10. I Swear The Nights 60
  11. Follow You 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
67

 

Recensione di Carnival Creation pubblicata il 17.10.2013. Articolo letto 844 volte.

 

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