Blizaro «Strange Doorways» [2013]
Recensione
Il progetto statunitense degli Blizaro ruota intorno al compositore, chitarrista e cantante John Gallo, meglio conosciuto come il fondatore degli Orodruin e dei neo-sciolti blacksters Crucifist. La sua carriera è costellata di soddisfazioni ma anche di un non indifferente numero di sfaccettature musicali a cui ha dato forma in diversi progetti tra i quali, per l’appunto, questi Blizaro, trio attivo dal 2006 e con alle spalle l’album ‘City of the Living Nightmare’ del 2010 oltre che da diverse demo e split vari.
La mole di materiale che negli anni è stata prodotta da Gallo è stata poi successivamente raccolta in questa enorme pubblicazione dalla copertina davvero suggestiva e dai contenuti che superano abbondantemente le due ore di durata indi per cui di tempo per ascoltare il tutto ce ne vuole assai.
I due dischi di questo mastodontico ‘Strange Doorways’ sono divisi in più parti per consentire, quantomeno, un approccio più friendly possibile (40 brani sono davvero tanti).
Si inizia con la re-issue della demo del 2012, ‘Black Majicians’ a cui i primi nove brani fanno direttamente riferimento: sono composizioni evocative al massimo che rispecchiano, se vogliamo, il mood di un “dark” progressive rock settantiano e volutamente vintage sia nei suoni che nella scelta degli stessi. Da apprezzare sono le frequentissime incursioni proto-Doom Metal di ‘Sobering Through Darkness’, ‘Burial Grounds - Trapped Cadavers’ e ‘Voyage Beyond Space’ che riassumono al meglio la sonorità e l’intenzione del disco mediante riff sbilenchi mai troppo melodici e sempre improntati ad una visione psichedelica della musica.
La seconda parte si intitola ‘The Old Wizard of Winter’ e per otto tracce l’atmosfera cambia completamente trattandosi di composizioni puramente ambient con il quasi solo utilizzo di un organo da chiesa (nella fattispecie, una tastiera) e vari suoni qua e là come il basso e vari pad. C’è da dire che, noia mortale a parte, si tratta di pezzi molto intimi e quasi completamente minimali come armonizzazioni oltre che, con tutta probabilità, anche improvvisati in larga misura. Francamente ho trovato il tutto di ben poco interesse.
Il primo disco termina con tre “extra tracks” di ben diversa fattura trattandosi di composizioni ben più mature e, almeno in parte, tendenti ad un hard rock/doom sabbathiano di stampo sempre vintage ma con più ispirazione anche nei soli di chitarra.
Fine primo disco.
Inizio secondo disco e seconda corsa del laser. ‘Blue Tape’ è il titolo che introduce i primi otto brani dall’aria vagamente tendente ad un concept (non posseggo ulteriori informazioni a riguardo) trovandomi davanti una intro e una outro. La situazione diventa improvvisamente interessante e il Prog Rock tanto cercato dal sottoscritto finalmente compare sotto forma di composizioni molto ispirate che trovano la loro concretizzazione in pezzi come ‘The End Commence’, terrificante colonna sonora con tanto di campane, cori discordanti che cantano l’orrore più tetro. E’ una canzone dall’incedere quasi sludge doom e per certi versi anche tendente al drone. Importanti anche l’apocalittica ‘X Sphere 4-Doom Monuments - X Sphere 4B-Nostalgic’, la vintage ‘Sphere 1-The Mirror’ e il momento di hard rock puro e crudo di ‘Implosive Corridor’ dal sapore settantiano.
Giungiamo ora all’ultima parte intitolata ‘Horror Rock’ nella quale una lunga ‘Sea Of Darkness’ apre le danze mostrandoci un John Gallo ancora più ispirato e con gli occhi perennemente sul Prog Rock vecchio stampo ma anche fermo su ritmiche lente e cadenzate, interessante la scelta del pianoforte verso la fine del pezzo. Gli altri brani appaiono nettamente più corti ma non meno ispirati e personali. C’è tanto di progressive quanto di visioni musicali d’atmosfera (‘Cadaverous’ e ‘Switched On Blizaro’ o anche l’acustica ‘Its In The Lighthouse’). Nulla di chissà quanto originale ma il lavoro è più che apprezzabile.
A chiusura del tutto altre extra tracks non troppo dissimili a quelle del primo disco.
Concludendo, l’approccio ad una raccolta come quella di ‘Strange Doorways’ inizialmente può sembrare difficile e ricca di ostacoli, specie perché in molti brani, a mio gusto, si pecca leggermente di ingenuità ma se prendete questo ascolto con curiosità e dividete il tutto per capitoli potrete trovare musica sperimentale e discretamente ricercata, propria di un grande estro creativo come quello di John Gallo.
Track by Track
- Sacrifice 70
- Lifestream 70
- Slave Of Chaos 70
- Towers Of Mystery 70
- Bliztramental 70
- Sobering Through Darkness 65
- Burial Grounds - Trapped Cadavers 65
- Voyage Beyond Space 65
- Projections 65
- The Old Wizard of Winter 60
- Fierce Steps the Troll 50
- The Meal at Midnight (Goblin Dance) 55
- White Frijid Mass 55
- The Sneak 60
- Portal of Betrayal 60
- Sulumucca 50
- Shadow Walk 50
- Beyond Mystery 70
- The Watcher 70
- One Step Into Oblivion 75
- Entrance 60
- Sphere 1-The Mirror 70
- Sphere 2 -Shifting Through Trapezoidal Vessel 70
- Sphere 3 -Simulation 75
- Implosive Corridor 75
- Driving Back The Senses 75
- X Sphere 4-Doom Monuments - X Sphere 4B-Nostalgic 75
- The End Commence 80
- Sea Of Darkness 65
- Solar Drone 60
- The Opening Death 65
- Call To Graves65 65
- Cadaverous 65
- Switched On Blizaro65 65
- Its In The Lighthouse 60
- Demonhenge 65
- Plague Resurrector 65
- Evoking The Mystery 65
- Strange Doorways 60
- End Worlds 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 70
- Tecnica: 65
Giudizio Finale
66Recensione di Carnival Creation pubblicata il 09.11.2013. Articolo letto 1255 volte.
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