Chronos Zero «A Prelude Into Emptiness» [2013]
Chronos Zero
Titolo:
A Prelude Into Emptiness
Nazione:
Italia
Formazione:
Jan Manenti – Vocals
Enrico Zavatta – Guitars, Piano, Keyboards
Federico Dapporto – Bass
Giuseppe Rinaldi – Keyboards
Davide Gennari – Drums, Percussions
Guest:
Claudia Saponi – Vocals
Genere:
Extreme Progressive Metal
Durata:
1h 5' 7"
Formato:
CD
Recensione
Inizialmente nati come un progetto solista di Enrico Zavatta nel 2011, i cesenati Chronos Zero sono evoluti divenendo in poco tempo una band a tutti gli effetti e il loro primo exploit – per l’appunto questo‘A Prelude Into Emptiness’ – dimostra una spiccata tendenza a fare le cose con tutti i crismi e forse anche di più.
Ci deliziano con un debut album che supera tranquillamente l’ora di minutaggio e al cui interno vivono di luce propria delle composizioni davvero ineccepibili sotto tutti i punti di vista. I Nostri si rifanno in larga misura al Progressive Metal d’oltreoceano quindi è inevitabile che ogni tanto passino a fianco a sonorità riconducibili ai Symphony X o ai Dream Theater, colonne portanti che spesso e volentieri mettono in ombra molti altri loro colleghi ma a mio dire i Chronos Zero non hanno nulla da temere ed hanno la capacità di sopravvivere anche nel tempo considerando la portata qualitativa di questo platter e delle enormi qualità di songwriting che esso mette in luce.
E’ un album romantico, maledetto e melanconico in più punti, supportato da una dose non indifferente di componenti sinfoniche che ampliano bene il tutto offrendo momenti di una maestosità davvero incredibile. Esempi lampanti possono essere ‘Hearts Into Darkness’, la conclusiva ‘Sorrowful Fate’ e soprattutto la totalmente orchestrale ‘At The Gates Of Time (Hollowland's Prelude)’, composizione che mi ha davvero emozionato facendomi pensare addirittura ad una colonna sonora.
La scelta dei suoni di ogni singolo strumento è da manuale, così come l’aspetto meramente tecnico e l’apporto di sperimentazioni provenienti perfino dal mondo del metal estremo (ad esempio la testimonianza di screaming maschili e femminili nemmeno troppo rari all’interno dei pezzi), del Goth (‘Sigh Of Damnation) anche se con tutta probabilità usato solamente come alone e moltissimi giochi ritmici e groove vario che si comportano sempre come un pivot nell’opera conferendo dinamicità.
Una ulteriore info che potrebbe rendere tutto questo ancora più interessante: ‘A Prelude Into Emptiness’ è stato registrato e mixato negli studi di Simone Mularoni (DGM) ergo potete ben immaginare la portata di questo album. Se siete amanti di determinate sonorità o se siete semplicemente curiosi di dare un’ascoltata a un progetto che vale davvero fatevi sotto. Il mio consiglio è quello di acquistarlo a scatola chiusa; dei Chronos Zero ne sentiremo ancora parlare, statene certi.
Track by Track
- Spires 85
- Breath of Chaos 85
- Shadow's Lair 85
- Lost Hope, New Hope Pt.I 80
- Lost Hope, New Hope Pt.II 80
- The Creation 85
- Sigh Of Damnation 80
- Hearts Into Darkness 85
- At The Gates Of Time (Hollowland's Prelude) 85
- Sorrowful Fate (The Composer's Night Pt.III & IV) 85
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 90
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 75
- Tecnica: 90
Giudizio Finale
81Recensione di Carnival Creation pubblicata il 22.11.2013. Articolo letto 1496 volte.
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