Perseo Miranda «Theatre Metal» [2014]
Recensione
Non vorrei vantarmi, ma io in 10 anni di militanza nella musica underground e 6 e mezzo di recensione per Metalwave di Perseo Miranda non ne ho sentito mai parlare da nessuno. Eppure sono genovesi, fanno heavy/progressive (cit. Metal Archives), sono attivi dal 1980, in formazione c’è Pier Gonnella (sì, quello dei Necrodeath) e questo è il loro sesto album, con una copertina orrenda ma con un titolo accattivante.
L’ascolto dell’album (9 tracks x 33min 57sec) si rivela essere una catastrofe. E lo ripeto: una catastrofe. Io non sono mai stato così lapidario nei confronti di un disco, anzi, ma questo dev’essere il peggior disco che io abbia mai sentito. Quello che dovrebbe essere un metal teatrale, si riduce a essere un tarocco svogliatissimo e deprimente di King Diamond, scimmiottato per tutto il tempo come stile vocale, con metriche traballanti e linee vocali generiche a dir poco. La qualità sonora poi lascia a desiderare parecchio: la chitarra non suona bene, mancano delle sovraincisioni che avrebbero sostenuto meglio il brano, il basso è poco o per nulla presente, e certi riffs tipo quello a 0:19 di “Monster at the stage” sono banalissimi. Talmente banali che mi rifiuto di credere che siano opera di Pier. Tra l’altro questo brano è death metal per metà, mentre tutto il resto del disco cerca di seguire le orme di Alice Cooper, King Diamond etc. Cosa c’entra questo col resto dell’album, non lo so. Ma il vero problema delle composizioni è il fatto che, semplicemente, le canzoni sarebbero anche ben composte a livello di chitarra, ma è l’arrangiamento che latita del tutto. Sembra che i 3 componenti della band non si siano mai neanche visti, sembra che Perseo abbia ingaggiato due ragazzi per fargli dei brani alla meno peggio, e che Pier gli abbia consegnato dei brani non lavorati, con la solista buona ma sovrabbondante, e una batteria talmente anonima nello stile che non escluderei l’ipotesi della drum machine. E a completare il trucco ci si mettano anche degli altri particolari tutt’altro che trascurabili, tipo che le ultime tre tracce messe insieme non arrivano neanche a 3 minuti di durata, e nell’ordine sono: una reprise di una spoken vocal del terzo brano (che sembra strozzata nella reprise, visto che dice “Il nostro cammì” non cammino), un assoletto di chitarra di 23 secondi e un brano che a me pare non terminato (dura 1 minuto e 11) ma composto e letteralmente lasciato così, poi contate che (lo so, sembra offensivo ma giuro che sono sincero e per onestà lo devo dire) la prestazione vocale di Perseo sembra un King Diamond in versione gay, che le sue linee vocali sono fastidiosissime a tratti, tipo in “The armed poet” e soprattutto “Front curtain”. Altrove, come in “Copernican Revolution” e “Beatification”, sono i riffs a rendere questi brani squallidi.
Basta, continuare non ha senso. Ammetto una cosa: ero confuso alla fine dell’ascolto. Ho dovuto cercare altre recensioni per trovare un appiglio, e sono rimasto allibito quando ho letto che c’è davvero chi crede che questa musica sia paragonabile a Alice Cooper e compagnia. A costo di sembrare presuntuoso, mi chiedo se la gente conosca bands come Alice Cooper, King Diamond, Death SS, Deviate Damaen, Theatre Des Vampires eccetera o se si sia basata solo sul titolo del cd senza neanche sentirlo. In conclusione: confermo che questa è tra le cose peggiori che io abbia mai sentito, e molto probabilmente la peggiore di sempre mai sentita dall’Italia. Non ho niente contro queste persone, ma tantissimo contro la musica che fanno. Talmente tanto che non so neanche se questo disco è da prendere seriamente come tale o se sia una parodia. Il mio consiglio è solo uno: evitate questo tarocco di King Diamond della peggior specie come se fosse antani. Il voto visto sotto dà 20 punti solo perché non si può dare di meno.
Track by Track
- Theatre Metal S.V.
- Monster at the stage S.V.
- The armed poet S.V.
- Front curtain S.V.
- Copernican Revolution S.V.
- Beatification S.V.
- The Armed Poet - Reprise S.V.
- The Curtain Opens S.V.
- Theatre of feeling S.V.
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 20
- Qualità Artwork: 20
- Originalità: 20
- Tecnica: 20
Giudizio Finale
20Recensione di Snarl pubblicata il 30.12.2013. Articolo letto 2650 volte.
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