Untimely Demise «Systematic Eradication» [2013]
Recensione
I thrasher canadesi Untimely Demise, band che vede la luce nel 2007, ci propone oggi il loro secondo full-lenght intitolato “Systematic eradication” distribuito dalla nostrana Punishment 18 Records.
Sono passati alcuni anni dal debutto “City of steel” e, purtroppo, il combo nord-americano ha decisamente deluso le aspettative di coloro che avevano visto nel precedente lavoro una band fresca e con le carte in regola per avere un certo successo tra i gruppi del genere. “Systematic eradication” infatti è un platter abbastanza scialbo e senza troppe pretese, che non riesce a portare granché nel panorama metal.
Sia chiaro, gli Untimely Demise sanno suonare e ci propongono otto brani senza particolari sbavature, ma il loro sound non riesce a convincere molto a causa di una monotonia diffusa che rende le canzoni un po’ troppo uguali una all’altra. Tutto ruota attorno alle sei corde di Glen Drover e Matt Cuthbertson che fanno dei riff granitici il loro punto di forza e, grazie a numerosi cambi di tempo e a velocità super-soniche, riescono tutto sommato a tenere viva l’attenzione dell’ascoltatore. Il sound del combo canadese è un minestrone di molti cliché thrash metal con chiari riferimenti a band blasonate come Megadeth e Testament, con l’aggiunta di una linea vocale scream che, in molti frangenti ricorda quella di Angela Gossow degli Arch Enemy; il problema degli Untimely Demise è proprio questo: per tutta la mezz’ora abbondante della durata del cd, la personalità della band è quasi inesistente e limitata solo ad alcuni spunti presenti in brani come l’opener “Spiritual embezzlement” e “Somali pirates”, spunti che però si vanno via via perdendo nel marasma del già sentito e del poco originale.
Questo “Systematic eradication” risulta quindi un passo indietro rispetto al debutto degli Untimely Demise senza particolari punti di interesse, un platter piatto, senza infamia e senza lode, anche se suonato in maniera ineccepibile da una band che ha dimostrato di avere buone doti tecniche, ma ampli margini di miglioramento quando si parla di composizione. È quindi un lavoro interessante sono per i patiti del genere.
Track by Track
- Spiritual Embezzlement 75
- The Last Guildsman 60
- Somali Pirates 70
- Redemption 65
- Navigator's Choice 60
- A Warrior's Blood 60
- Revolutions 65
- Escape from Supermax 60
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 55
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
64Recensione di FallenAngel pubblicata il 04.01.2014. Articolo letto 991 volte.
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