Corners of Sanctuary «Harlequin» [2013]
Recensione
Tutte le buone intenzioni del trio americano non bastano a creare un prodotto sufficientemente godibile per un pubblico abituato ormai a produzioni di una certa qualità: un terribile lavoro di registrazione e missaggio penalizza ogni buona caratteristica analizzabile.
Nonostante ciò il timbro vocale del batterista calza alla perfezione allo stile puramente eighties proposto, le sessioni ritmiche sono serrate e i riff soddisfacenti ma non c'è niente di nuovo nella proposta dei Corners of Sanctuary, niente che non sia già stato già divorato e metabolizzato dalla maggior parte degli ascoltatori della NWOBHM e proprio questa mancanza di fantasia abbinata ad un pessimo recording lascia scivolare l'intero album nel dimenticatoio senza un solo momento degno di nota, fatta eccezione per "Light in the Dark", ballad ispirata e anomala rispetto al sound generale dell'album.
Harlequin non è un brutto album, è più una forte delusione.
Track by Track
- No Need for Introductions 55
- Lost In A Dream 55
- Angels Only Dare 55
- Zanni Precession 50
- Dream Seeker 60
- Crying Angel - Renee's Song 55
- Show Of Hands 55
- Octahedron 60
- Peanut Gallery 55
- Light In The Dark 65
- Harlequin 50
- Haunting Performance 55
- Do Or Die 50
- Someone Somewhere 60
- Now We Must Live 60
- Come To A Close 55
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 40
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 50
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
58Recensione di Elbereth pubblicata il 11.01.2014. Articolo letto 1583 volte.
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