Arvas «Into The Realm Of The Occult» [2013]
Recensione
Gli Arvas vengono da Bergen e sono un duo black metal che propone questo suo secondo album, edito dalla italiana ATMF.
Poco da dire su questa release: il combo capitanato da V-Rex e Kobro (sì, proprio il batterista dei Carpathian Forest) sa quello che fa e riesce a darci in questa release 7 brani, esclusi intro, outro e bonus tracks live, di un black metal potente, non velocissimo ma comunque abbastanza furioso e soprattutto parecchio diretto e conciso, tanto che il minutaggio delle canzoni si assesta di media sui 3 minuti e raramente si va oltre. Ma nonostante la breve durata delle canzoni, sono sufficientemente varie e intense per soddisfarci, con le prime due canzoni appunto su questo canone, mentre la parte centrale è più varia e si distacca dallo stile suddetto per provare moods più macabri eppure veloci, dove i mid tempos e le melodie rafforzano più che mitigare la potenza dei brani. Tralasciando la non eccelsa sesta traccia, c’è tempo per un brano più minimalista e in stile dakrthrone come “Dark lords of wrath”, fino alla mazzata violentissima e molto veloce della title track finale. Le ultime tre canzoni sono, come detto delle Bonus tracks live tratte dal primo album, che definirei più grezzo e un po’ più old school metal, ma pur sempre conciso e violento.
Insomma: più che godibile. Ci troviamo di fronte a un album davvero ben fatto, rabbioso, ben composto e intenso nei moods più che aggressivo, la cui unica pecca è forse quella di essere, paradossalmente, un po’ troppo conciso, nel senso che non discuto che forse V-Rex e Kobro si troveranno meglio a scrivere brani così brevi, ma ho avuto un paio di volte l’impressione che certi riffs potevano essere più prolungati e durare di più, il modo da marcare meglio il mood della canzone. Non si tratta di una pecca grave, ma certi brani sono meno perfetti appunto per questo motivo. E comunque, ciò non intacca più di tanto il valore del disco, che ha nella title track e in “Grant me thy end” i suoi episodi meglio riusciti.
Acquisto consigliato a chi voglia sentire un nuovo nome del black metal underground. Non un disco black metal stereotipato, ma un disco potente e ben composto e molto buono. Ben fatto!
Track by Track
- Intro 60
- At Gallows' end 70
- Devil and the mistress 70
- Child of the night 75
- Grant me thy end 80
- The pest of christ 65
- Dark lords and wrath 70
- Into the realm of occult S.V.
- Outro 60
- Darkness is forever (live) 70
- Fall of gods (live) 75
- I hunt you down (live) 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 70
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
70Recensione di Snarl pubblicata il 25.01.2014. Articolo letto 847 volte.
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