Arvas «Into The Realm Of The Occult» [2013]

Arvas «Into The Realm Of The Occult» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
25.01.2014

 

Visualizzazioni:
847

 

Band:
Arvas
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Titolo:
Into The Realm Of The Occult

 

Nazione:
Norvegia

 

Formazione:
V-Rex :: Vox, Guitars, Bass
Kobro :: Drums

 

Genere:
Black Metal

 

Durata:
41' 47"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
02.12.2013

 

Etichetta:
ATMF
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Gli Arvas vengono da Bergen e sono un duo black metal che propone questo suo secondo album, edito dalla italiana ATMF.
Poco da dire su questa release: il combo capitanato da V-Rex e Kobro (sì, proprio il batterista dei Carpathian Forest) sa quello che fa e riesce a darci in questa release 7 brani, esclusi intro, outro e bonus tracks live, di un black metal potente, non velocissimo ma comunque abbastanza furioso e soprattutto parecchio diretto e conciso, tanto che il minutaggio delle canzoni si assesta di media sui 3 minuti e raramente si va oltre. Ma nonostante la breve durata delle canzoni, sono sufficientemente varie e intense per soddisfarci, con le prime due canzoni appunto su questo canone, mentre la parte centrale è più varia e si distacca dallo stile suddetto per provare moods più macabri eppure veloci, dove i mid tempos e le melodie rafforzano più che mitigare la potenza dei brani. Tralasciando la non eccelsa sesta traccia, c’è tempo per un brano più minimalista e in stile dakrthrone come “Dark lords of wrath”, fino alla mazzata violentissima e molto veloce della title track finale. Le ultime tre canzoni sono, come detto delle Bonus tracks live tratte dal primo album, che definirei più grezzo e un po’ più old school metal, ma pur sempre conciso e violento.
Insomma: più che godibile. Ci troviamo di fronte a un album davvero ben fatto, rabbioso, ben composto e intenso nei moods più che aggressivo, la cui unica pecca è forse quella di essere, paradossalmente, un po’ troppo conciso, nel senso che non discuto che forse V-Rex e Kobro si troveranno meglio a scrivere brani così brevi, ma ho avuto un paio di volte l’impressione che certi riffs potevano essere più prolungati e durare di più, il modo da marcare meglio il mood della canzone. Non si tratta di una pecca grave, ma certi brani sono meno perfetti appunto per questo motivo. E comunque, ciò non intacca più di tanto il valore del disco, che ha nella title track e in “Grant me thy end” i suoi episodi meglio riusciti.
Acquisto consigliato a chi voglia sentire un nuovo nome del black metal underground. Non un disco black metal stereotipato, ma un disco potente e ben composto e molto buono. Ben fatto!

Track by Track
  1. Intro 60
  2. At Gallows' end 70
  3. Devil and the mistress 70
  4. Child of the night 75
  5. Grant me thy end 80
  6. The pest of christ 65
  7. Dark lords and wrath 70
  8. Into the realm of occult S.V.
  9. Outro 60
  10. Darkness is forever (live) 70
  11. Fall of gods (live) 75
  12. I hunt you down (live) 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
70

 

Recensione di Snarl pubblicata il 25.01.2014. Articolo letto 847 volte.

 

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