Master Charger «Unity In Black» [2013]

Master Charger «Unity In Black» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
29.01.2014

 

Visualizzazioni:
910

 

Band:
Master Charger
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Titolo:
Unity In Black

 

Nazione:
U.k.

 

Formazione:
J.H.P - Vocals, Guitar
Kevin Wain - Bass
Jon Kirk - Drums

 

Genere:
Metal / Rock / Punk / Stoner Rock

 

Durata:
49' 14"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
14.07.2013

 

Etichetta:
Black Vulture Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Portus Musica
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Recensione

Secondo album per gli inglesi Master Charger da Nottingham, che ci propongono 10 tracce di un robusto stoner rock debitore ai Monster Magnet nelle parti mosse insieme ai noti Kyuss e anche qualcosa dei Cathedral, e che invece si rifanno agli Electric Wizard nonché a qualcosa di Danzig del secondo album nelle parti lente.
Il successo di questo album è per me dovuto non tanto ad una completezza dei brani (alla fine del cd ho notato che “Unity in black” tende a essere troppo omogeneo e ripetitivo), quanto ad una perfetta calibratura di strumenti, volumi, tono di voce, tiro delle composizioni e arrangiamenti che rendono l’album fruibile e godibilissimo. “Unity in black” non è mai troppo lento, non disdegna parti più oscure con riffs più cupi tipo nella bella “Shadowmass”, ma anche lì i tempi non sono mai più di tanto lenti, tanto che quando suona “Greedfeeder” l’andamento resta sempre abbastanza sostenuto e ostinato, tanto da far avvicinare il brano a soluzioni stilistiche più vicine allo sludge. Per il resto, il mood imperante è quello del rock carico, ribassato e intenso, con la mazzata in apertura di “Super death charged” e la title track a segnalarsi sugli scudi, e con una “Violent Wand” che non disdegna moods più marci e stradaioli. Il tutto senza dimenticare la notevole “Deal with it”, concisa e potente, che in neanche un minuto e mezzo riesce a essere completa ma anche dannatamente convincente. E se vi manca la chitarra solista, non vi preoccupate: la conclusiva “Journey through all tomorrows” è stata allungata alla fine proprio per questo: per far risplendere questo strumento troppe volte un po’ sacrificato in questo genere musicale. Tra l’altro, dà un tocco di diversità che non fa che bene a questo disco. L’unico difetto, come più volte detto, è da ravvisarsi forse in una omogeneità dell’album che lo rende un po’ più monodirezionale e che gli fa perdere un po’ di genuinità.
Nonostante questo, il disco è facilmente consigliabile agli amanti delle chitarre scordate in do e possiate passare quasi 50 minuti di pura goduria!

Track by Track
  1. Super Death Charged 80
  2. So High, Yet So Low 75
  3. Unity In Black 80
  4. Violent Wand 80
  5. Blighted 70
  6. Shadowmass 75
  7. Greedfeeder 75
  8. Deal With It 80
  9. I Ride With Vengeance 70
  10. Journey Through All Tomorrows 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
75

 

Recensione di Snarl pubblicata il 29.01.2014. Articolo letto 910 volte.

 

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