Recensione

Torino si conferma essere una città sempre più mistica: è proprio da qui infatti che la creatura nebulosa chiamata Opthalidon genera il suo primo EP chiamato “0” che condensa 5 tracce in quasi 29 minuti di musica di un industrial metal parecchio cupo e fosco.
Spesso claustrofobico, più raramente ossessionante, ma macabro e comunque sempre teso e rumoroso, questo EP rappresenta una commistione perfetta tra gli strumenti sintetici e quelli suonati, che intervengono alternandosi nei brani e rendendo la prima “rotten river” parecchio marcia, per poi rendersi più sussurrata nella seconda parte, e planare in un finale fangoso. “Mr. Grady” invece è claustrofobica e rumorosa ma cantilenante verso la fine. “Dead Meat” è invece il brano più guitar-oriented e la completezza degli Opthalidon consiste proprio nel prendere questo brano e inserire questo strumento a meraviglia nella composizione, tramite un arpeggio macabro e una solista straziante successivamente. Per bilanciare tutto, “Flowing time” è forse la più propensa ad essere ballabile senza tuttavia rinunciare a qualche momento di tensione, mentre conclude l’EP “Tetraktys Hermetica”, breve e pulsante e con voce declamata.
In definitiva: l’EP è molto ben fatto e riuscito. Frutto di una band che promette bene e che consiglio a chiunque tasta l’underground industrial italiano, senza disdegnare gli amanti di aggrotech, EBM e affini, nonché vari remixers. Non male Opthalidon, avanti così!

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