Woodwall «Woodempire» [2013]

Woodwall «Woodempire» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Dust »

 

Recensione Pubblicata il:
18.02.2014

 

Visualizzazioni:
1601

 

Band:
Woodwall
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Titolo:
Woodempire

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Matteo Signanini (Guit/Vox)
Massimo Cornali (Bass)
Pietro Groppi (Drum)
Paolo Cipolla (Synth/Vox)

 

Genere:
Stoner / Metal / Psichedelico

 

Durata:
34' 49"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2013

 

Etichetta:
Red Sound Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Doppio Clic Promotions
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Recensione

"Woodempire" è l'esordio discografico dei toscani Woodwall, uno dei nomi da tenere d'occhio se bazzicate nei territori del metal psichedelico e delle sonorità pesanti in generale, con influenze che vanno dai Tool ai Red Fang, passando per A Prefect Circle, Kalas e chi più ne ha più ne metta. Mixato da Enrico Baraldi degli Ornaments all'Igloo Audio Factory di Correggio e masterizzato da James Plotkin, "Woodempire" è la nuova scommessa in casa Red Sound Records, giovane e promettente etichetta molisana con il pallino per i gruppi emergenti. Fatti i preliminari cenni biografici e descritto le principali influenze, c’è da dire solamente che questo gruppo a mio avviso è quanto di meglio si possa sentire tra l’underground italiano, parlando ovviamente di Stoner/Sludge Metal. I sei brani che ci presentano possono essere suddivisi principalmente in tre categorie; i primi due sviluppano atmosfere più Alternative, sperimentali e ricercate che li avvicinano più allo stile Tool, lasciando sempre spazio a psichedelia anni 80. Proseguendo con l’ascolto del disco il sound evolve verso sonorità più alla Red Fang (soprattutto quelli di Whales and Leeches), con riff più semplici, grezzi e ruvidi, aggiungendo dissonanze e passaggi ostinanti. Il divario tra i due stili non è sempre così netto, questi ragazzi riescono ad amalgamare i due sounds fondendoli in pezzi più complessi e dinamici. Forse l’unica pecca compositiva, è la presenza di una linea canora che ogni tanto rimane troppo in secondo piano, ma questo avviene solo in pochi passaggi. Probabilmente questo effetto sarà ricercato dalla band, ma a mio avviso una presenza vocale più forte gioverebbe sicuramente in alcuni momenti.
Anche la qualità audio è di altissimo livello, perfetta per il genere, senza troppe ricercatezze ne con suoni troppo curati; questo disco suona esattamente come deve un disco di altissimo livello di questo genere.
Come ho già detto c’è poco da aggiungere, una delle band più interessanti che si possa ascoltare, di sicuro capace di farsi apprezzare dagli ascoltatori del genere.

Track by Track
  1. Woodempire 85
  2. Locrian 85
  3. King Stuste 90
  4. Red Toad 85
  5. Walden 80
  6. Holocene Cambrian 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
82

 

Recensione di Dust pubblicata il 18.02.2014. Articolo letto 1601 volte.

 

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