Dregen «Dregen» [2013]
Recensione
Un artista come Dregen non ha certo bisogno di presentazioni. Eclettico, richiesto e apprezzato ovunque anche fuori dai suoi ambiti musicali e dai suoi confini geografici. Questo album arriva dopo l'altisonante lavoro fatto con Michael Monroe, Horns and Halos che personalmente reputo il miglior album del 2013 e arriva anche dopo lo splendido lavoro fatto con i Backyard Babies che ci hanno regalato negli anni vere perle. Questo album, arriva, appunto, dopo tutte queste succose premesse e le aspettative erano tante, forse troppe; aspettative che sono diventate illusioni e, dopo l'ascolto delusioni.
Purtroppo il disco non convince, gia' dalla produzione, ben lontana dalle altre produzioni fatte in precedenza a cui eravamo abituati, i suoni non colpiscono e rendono il disco piatto. Anche i singoli pezzi, che, pare chiaro, sono espressione della ricerca di eclettismo del chitarrista, hanno poco spessore. Ad eccezione di 'Flat Tyre On A Muddy Road', pezzo vicino al country, l'unico che riascolto spesso e volentieri e tolto anche 'One Man Army', il resto, purtroppo, non rimane. Due pezzi su un disco di dieci sono obiettivamente pochi e lasciano solo il dubbio su quanto effettivamente il grande Dregen si sia dedicato alla stesura.
Direi che per il 2013 e' meglio ricordarlo sui pezzi di Michael Monroe, lo so mi ripeto, ma tant'e'.
Track by Track
- Division Of Me 65
- Just Like That 65
- Flat Tyre On A Muddy Road 75
- Gig Pig 60
- Pink Hearse 65
- Bad Situation 60
- One Man Army 60
- 6-10 60
- Refuse 65
- Mojo’s Gone 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 60
- Qualità Artwork: 60
- Originalità: 60
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
64Recensione di Barbaro pubblicata il 26.02.2014. Articolo letto 1045 volte.
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