InnerShine «Where The Spirits Wander» [2013]

Innershine «Where The Spirits Wander» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Andreas X »

 

Recensione Pubblicata il:
03.03.2014

 

Visualizzazioni:
1019

 

Band:
InnerShine
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Titolo:
Where The Spirits Wander

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Simone Ragni - Vocals

Fabrizio Sgattoni - Guitars, back.vocals

Damiano Fortuna - Bass guitar

Rossano Capriotti - Keyboards, programming, back.vocals

Federico Bruni - Drums, percussions

 

Genere:
Prog Rock / Prog Metal

 

Durata:
35' 30"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
17.08.2013

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Gli InnerShine muovono i primi passi nel 2003, ma “Where The Spirits Wander” è il loro primo lavoro in studio. Ascoltandolo, si capisce come mai abbiano avuto la possibilità di aprire come gruppo spalla i concerti di Ron Thal (attuale chitarrista dei Guns'n Roses), Uli John Roth (ex chitarrista degli Scorpions) e dello storico gruppo The Trip di Joe Vescovi e Furio Chirico.
Già la pur semplicissima intro “…to the end of reality” ci fa capire il livello qualitativo di ciò che andremo ad ascoltare. Ed infatti, “High on a desert plain” rivela un gusto musicale e una tecnica non da poco, elementi che rendono l’album un piccolo gioiello in cui I suoni puliti e le dimensioni sonore differenti si stringono in un unico sound moderno e allo stesso tempo retrò (le influenze della band vanno dai Dream Theater ai Led Zeppelin, passando per i Toto e i Porcupine Tree), audace e composto ritmicamente, allo stesso tempo, catturando l'interesse dell’ascoltatore.
“Divided in two” è una semiballad in cui il cantante Simone Ragni ipnotizza l’ascoltatore, perfettamente sostenuto da una sezione strumentale assolutamente efficace, così come accade in “War to the war”.
“Always late” si mantiene sulla stessa linea “midtempo”, e sullo stesso, altissimo, livello di qualità compositiva: tanto le linee melodiche quanto le parti soliste si attestano su livelli di eccellenza (è la prima volta che do un 10, meritatissimo).
Chiude l’album “Teenage Whisper”, breve brano in cui Simone regala brividi accompagnato da un pianoforte malinconico.
La produzione rasenta la perfezione, e dà la possibilità di apprezzare le doti tecniche dei singoli musicisti.
Che dire, “Where The Spirits Wander” è un capolavoro, che non posso fare altro che consigliare vivamente agli amanti del prog rock!

Track by Track
  1. ...to the end of reality 75
  2. High on a desert plain 85
  3. Divided in two 80
  4. War to the war 80
  5. Always late 100
  6. Teenage Whisper 90
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 90
  • Qualità Artwork: 100
  • Originalità: 90
  • Tecnica: 95
Giudizio Finale
90

 

Recensione di Andreas X pubblicata il 03.03.2014. Articolo letto 1019 volte.

 

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