These Oaks Are Demons «Blackened Waters » [2013]

These Oaks Are Demons «Blackened Waters» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Jezebel »

 

Recensione Pubblicata il:
11.03.2014

 

Visualizzazioni:
931

 

Band:
These Oaks Are Demons
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Titolo:
Blackened Waters

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Alessio Zucchini - Vocals
Claudio Bellini - Guitar
Andrea Negrini - Guitar
Paolo Mezzini - Bass
Mario Agnelli - Drums

 

Genere:
Metalcore / Hardcore

 

Durata:
14' 40"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
08.11.2013

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I These oaks are demons nascono dalle ceneri degli Hateline e nel novembre del 2013 pubblicano il loro primo Ep "Blackened Waters", prodotto ad alta percentuale di metalcore/postmetal. I cinque ragazzi di Brescia propongono sei brani la cui struttura ha una complessità sopportabile e il cui sound risulta omogeneo e assortito, anche grazie all'ottimo lavoro del produttore Andrea Fusini. Riuscendo a ridurre l'interpretazione “ipermelodica” che molte band danno del metalcore e aumentando la cifra stilistica e il livello della tecnica, i These oaks are demons sfornano brani con riff diretti, prodotti dalle chitarre che ricamano continuamene scale e passaggi, sovrapponendosi, dividendosi per poi ricongiungersi per moltiplicare l'aggressività. La base ritmica è spesso sofisticata, massiccia ma non sovrabbondante, molto precisa e proattiva. Lo scream/growl non molla un attimo la presa, rimbombando e andando a scontrarsi con la furia degli strumenti."The line" è un assaggio di quello che poi verrà sviluppato a partire da "Teach a man how to breath" in cui riff e vocals insistenti e il doppio pedale da manuale lasciano spazio a brevi intermezzi sospesi nel vuoto sonoro."My mind is killing me" è un susseguirsi continuo di ondate di riffing con accenni di progressive, djent e numetal, innescati da cambi di tempo quasi impercettibili e vocals incollate all'andamento sonoro. Dopo la pausa strumentale di "Interlude" arriva "The crownless shall be king again", dove la trama di riffing e ritmica si fa più intricata, a tratti intrattabile, incontrollabile e nevrotica allo stesso tempo. "Feed the ocean" è un'esplosione sonora provocata da una sovrabbondanza di tecnicismi incastrati in maniera intelligente, una torre di Babele sonora dove il senso di ogni singolo percorso si dissolve creando un polverone multicolore ma dall'aspetto organico. Con "Blackened waters" i These oaks are demons propongono una versione del metal(death)core meno polished e più di sostanza, dimostrando maggiore propensione per un sound diretto, tecnico ma comunque creativo, meno sensazionalista, quindi più credibile, assolutamente adatto alla dimensione live.

Track by Track
  1. The line S.V.
  2. Teach a man how to breath 75
  3. My mind is killing me 75
  4. Interlude S.V.
  5. The crownless shall be king again 80
  6. Feed the ocean 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
78

 

Recensione di Jezebel pubblicata il 11.03.2014. Articolo letto 931 volte.

 

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