Rage of South «I See, I say, I Hear» [2013]
Recensione
I Rage of South nascono nel 2006 e dopo anni di gavetta nel novembre 2013 esce il loro debut album “I see, I say, I hear”. Questo lavoro della band siciliana è una summa degli insegnamenti e delle linee guida del numetal che ricorda i primi (e ottimi) Korn e dell'alternative metal anni '90, che vengono rivisitati e aggiornati per l'occasione, arricchiti dell'attitude verace dei quattro siciliani che rendono tutto meno crepuscolare ma a tratti più arrabbiato rispetto alle matrici americane. Dal doppio pedale che fa rimbalzare le battute sballottandole, alle chitarre dissonanti e stridenti, alle linee di basso che rimpolpano e fortificano i riff, tutto converge e crea vortici groove all'interno di ognuno dei brani. La vocalità è totalmente a suo agio in questo pianeta e spazia dall'urlato, al clean, al semi-rap ed è settata per dar risonanza alle lyrics dalle tematiche profonde. Dopo l’intro è dato a "Sheep" il compito di sfoggiare numetal plastico che riempie e dona elasticità alle battute rendendole sciolte. "Silence" ha strofe trattenute a dovere lasciando che nel ritornello ci sia il picco energetico. Il ritmo rallenta in "Prayer" dove l'atmosfera è rarefatta, la ritmica è rivolta su se stessa e il basso arrotonda le punte di risentimento lirico. "Stay down", "That fear about me" e "Reflection" mantengono lo stesso andamento presentando, però, una struttura più complessa, con una vocalità sviluppata e armoniosa, dalla melodia avvelenata. "That falling down" è un brano dai riff ipnotici e dall'atmosfera distonica, mentre "Theme of Juliet" alterna parti nervose e battenti a melodici contraltari, il tutto su un filo ritmico instabile e mutevole. In "Let me die" e "Approved" il nucleo sonoro è ridotto in più frammenti, dando libero sfogo alle intermittenze e ai cambi tempo. “I see, I say, I hear” è un prodotto in controtendenza rispetto a molti dei lavori che escono ultimamente, è un album che fa da ponte tra passato e futuro, i cui brani riescono spesso a sprigionare energia pura che centra l’obiettivo comunicativo.
Track by Track
- Intro S.V.
- Sheep 75
- Silence 75
- Prayer 70
- Stay down 70
- That fear about me 75
- Reflection 75
- The falling down 70
- Theme of Juliet 70
- Let me die 75
- Approved 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 75
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
74Recensione di Jezebel pubblicata il 24.03.2014. Articolo letto 2172 volte.
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