Ashent «Inheritance» [2012]

Ashent «Inheritance» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Barbaro »

 

Recensione Pubblicata il:
28.03.2014

 

Visualizzazioni:
1747

 

Band:
Ashent
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Titolo:
Inheritance

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Titta Tani - voice
Onofrio Falanga - guitars
Gianpaolo Falanga - bass and growl
Ivan Moni Bidin - drums
Gilles Boscolo - keyboards
Alessandro Cossu - guitars

 

Genere:
Progressive Metal

 

Durata:
57' 28"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:
Lion Music
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Nee-Cee Agency
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Recensione

Gli Ashent, gruppo ormai conosciuto nella scena italiana, arrivano al terzo disco della loro carriera dopo tre anni del valido Deconstructive.
Questo lungo periodo e' servito, oltre che ovviamente a concretizzare le idee che poi sono state incise, anche a rimodellare la line up che, dell'originale conserva solo i fratelli Falanga fondatori del gruppo.
Il risultato e' un disco davvero pregevole che si articola su undici pezzi tutti con un suono moderno e potente ma comunque con un retrogusto prog, a volte piu' evidente a volte meno, che rende l'album appetibile ma anche introspettivo.
'Eve', il pezzo di apertura, e' quello che di sicuro 'disorienta' di piu', ha una struttura veramente strana, un pezzo di apertura che sembra dire: ecco cosa fanno questi ragazzi; cambi di tempo, sezioni ritmiche definite e tecniche, chitarre a ruota libera e voce che si esprime in tutta la sua potenza.
Il successivo 'Magnification of a Daydream' e' diverso, ma non minore. Sicuramente meno 'disorientante' ma comunque pregno di cura e originalita'.
Il disco poi prosegue con vere perle tecniche che conferiscono un valore veramente alto a tutto l'album. Non si puo' non notare la versatilita' della voce di Titta Tani, ha colore e espressione, si adatta al 'racconto' e trasmette emozioni. Ascoltate 'Fractural' e 'Renaissance' per credere.
A livello strumentale invece non si puo' non rimanere colpiti da 'La Danzatrice Scalza' pezzo strumentale che riassume le capacita' tecniche ma soprattutto l'espressione e l'originalita' compositiva del gruppo.
Il disco, che si chiude con l'interessante outro 'Labyrinthique' e' veramente ricco, studiato, lavorato e pieno di sfaccettature che si manifestano ad ogni nuovo ascolto.
Pare proprio vero che il terzo disco sia quello che consacra...

Track by Track
  1. Eve 90
  2. Magnification of a Daydream 80
  3. Shipwrecked Affair 80
  4. Fractural 85
  5. Spider's Nest 80
  6. Renaissance 80
  7. The Starving Litany 80
  8. Confessions of Riemman 80
  9. La Danzatrice Scalza 85
  10. The Defiant Boundary 80
  11. Labyrinthique 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 90
  • Qualità Artwork: 90
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
83

 

Recensione di Barbaro pubblicata il 28.03.2014. Articolo letto 1747 volte.

 

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