Lies of Nazca «Aleph» [2014]

Lies Of Nazca «Aleph» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Jezebel »

 

Recensione Pubblicata il:
01.04.2014

 

Visualizzazioni:
1834

 

Band:
Lies of Nazca
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Titolo:
Aleph

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Matteo Boscolo - Vocals
Elio Bizzotto - Bass
Luca Zoldan - Drums
Diego Basso - Guitar
Ivan Vidale - Guitar

 

Genere:
Progressive Metal

 

Durata:
0' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
14.02.2014

 

Etichetta:
Rogue Records America
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I Lies of Nazca sono una band di Vicenza nata nel 2013 che propone un debut album "Aleph", dalle atmosfere progressive e djent. Fortunatamente non ci troviamo ad ascoltare una serie di risultati di calcoli, formule, declinazioni e suffissi sonori, che pur essendo alla base del discorso della band vicentina, non danno un sapore artefatto o artificiale ai dieci brani che compongono l'album. Le chitarre ultraprecise non sgarrano mai, ligie al dovere di tessere riff inquadrati, ma altrettanto virtuosi e sempre sul punto di sfuggire al controllo imperante della logica. Anche la ritmica è integerrima ma altrettanto sciolta e creativa, rapita da una logica ferrea ma alternativa, che segue alla lettera dettami di un mondo parallelo. Le vocals sono sempre in bilico tra una un growl sbrigliato e uno scream in punta di corde vocali, inquieto e completamente assorbito dalle battute falcianti e fataliste. Il viaggio, o meglio, la visione inizia con "The impending world" dove il main theme è analizzato e rivoltato dalle chitarre progressive che cercano di cucire i riff sul filo ritmico inciso finemente nelle battute. In "Cardinality of perfection" c'è un lavoro ritmico complesso portato avanti da una batteria che cerca l'assimilazione con le chitarre divincolate. "Cosmogonal grounds" è un brano dall'atmosfera extraterrestre, cadenzato, malinconico e scandito da eco virtuosistiche e vocals in rilievo. In "We, unrelenting mechanisms" il deciso impatto sonoro è dato dal muro di riff e scale trafitte da linee melodiche, a loro volta disturbate da growl profondo e breakdown. "I, sidereal messiah" è un concentrato di dissonanze e vocals materiche attraversato da fughe sonore ultraterrene. Dopo la strumentale "Periapsis condemnation", arriva "Periapsis new form", in cui riff e ritmi subiscono una semplificazione ma anche una mutazione tanto da far rientrare il brano nel radar metalcore. "Anachroternal²" e "Dismantled & ricombined" sono brani più dinamici e "terreni" in cui proliferano vocals tribolate. La titletrack "Aleph" chiude la visione di dimensioni iperspaziali con passaggi strumentali accompagnati dal solito sottofondo ambient. Con "Aleph" si è di fronte a un mondo sonoro dalle logiche capovolte e dalle atmosfere rarefatte dove si muovono dinamiche post metal gelide, dai sentimenti meccanici e postapocalittici, plastici e immateriali allo stesso tempo. In questo debut album i tecnicismi risultano coerenti e consistenti, perfettamente contestualizzati nella logica alternativa che i Lies of Nazca hanno creato.

Track by Track
  1. The impending world 75
  2. Cardinality of perfection 80
  3. Cosmogonal grounds 75
  4. We, unrelenting mechanisms 75
  5. I, sidereal messiah 75
  6. Periapsis condemnation S.V.
  7. Periapsis new form 80
  8. Anachroternal 75
  9. Dismantled & ricombined 75
  10. Aleph S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 85
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
78

 

Recensione di Jezebel pubblicata il 01.04.2014. Articolo letto 1834 volte.

 

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