Madness Of Sorrow «Take the Children Away From the Priest» [2013]

Madness Of Sorrow «Take The Children Away From The Priest» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
05.04.2014

 

Visualizzazioni:
2155

 

Band:
Madness Of Sorrow
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Titolo:
Take the Children Away From the Priest

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Muriel Saracino :: Vocals, Guitars
Simon Garth :: Guitars
Federico Dalli :: Drums
David Dalcò :: Bass
Francis Fury :: Keyboards

 

Genere:
Horror / Gothic Metal

 

Durata:
40' 25"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
20.10.2013

 

Etichetta:
W1tch R3cords
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Qualcuno si ricorda dei Filthy Teens? Io sì, erano un gruppo recensito da me su queste pagine, che riuscì a catturare la mia attenzione con un gradevole full length, che è anche l’unico che hanno fatto. Beh, quella band ora ha cambiato nome, si chiama Madness of Sorrow e a scapito di una copertina davvero inguardabile ci regala un “Take the children away from the priest” interessantissimo. Il genere di riferimento evidente è il filone della horror music italiana, quel filone inaugurato dai Death SS da “Panic” in poi, che si riassume in un incrocio tra gothic, industrial, rock e metal tutti insieme.
Fortunatamente, però, a parte una opener “Caged” non molto personale, i Madness of Sorrow non sono per niente dei rip offs, e anzi possiedono la loro personalità musicale, che si sente sin da “King must die” e con uno stile che, come per il disco dei Filthy Teens, possiede l’apprezzabile caratteristica di spaziare bene tra le varie influenze da uno stile musicale di base. Esempi di questo all’interno dell’album sono dati dal tiro alla Nine Inch Nails di “I hate you”, dalla catchy “I’m not perfect” e dalla buona alternanza tra parti alla manson e altre più speed metal contenute in “guilty”, fino al tiro live di “Don’t talk about the Church”. La vittoria del disco sta proprio qua: nel fare un album dove non c’è filler, non c’è derivazione musicale, ma tanta passione e un sound poliedrico e ben attento ai dettagli. Al limite, se proprio dovessimo trovare un difetto all’album, direi che manca l’episodio proprio triste, la ballad con pianoforte strappalacrime, che avrebbe solo reso il disco ancora più poliedrico e forse lo avrebbe fatto brillare più di luce propria, visto che l’album resta pur sempre pesantemente influenzato dai suoi numi tutelari, mentre non si sente tanto la mancanza delle parti più punk che ammantavano il full length dei Filthy Teens.
In conclusione: malgrado la veste grafica possa scoraggiare, qui la qualità e la sostanza ci sono a pacchi. Album consigliato all’acquisto dai fans di qualsiasi cosa che sta al crocevia tra rock, metal, industrial e gothic.

Track by Track
  1. Caged 70
  2. King must die 75
  3. I hate you 75
  4. Martial execution 75
  5. I’m not perfect 80
  6. Guilty 80
  7. Don’t talk about the Church 75
  8. The death crusade 75
  9. Spirits 70
  10. The ogre 75
  11. Ghost 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 50
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
71

 

Recensione di Snarl pubblicata il 05.04.2014. Articolo letto 2155 volte.

 

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