Petralana «A che ora arriva il dj?» [2014]

Petralana «A Che Ora Arriva Il Dj?» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Carnival Creation »

Recensione Pubblicata il:
05.04.2014

Band:
Petralana

Titolo:
A che ora arriva il dj?

Nazione:
Italia

Formazione:
Tommaso Massimo – Vocals, Guitar
Marco Gallenga – Violin
Guido Melis – Bass
Richard Cocciarelli – Drums

Genere:
Rock Cantautorale

Durata:
33' 13"

Formato:
CD

Data di Uscita:
2014

Etichetta:
Suburban Sky Records

Distribuzione:
Audioglobe

Agenzia di Promozione:
Red Cat Promotion

Recensione

Quando si propone un progetto di cantautorato è sempre buona norma avere le idee chiare e una grandissima dose di estro e creatività oltre che storie e pensieri da raccontare per poter anche solo affrontare qualcosa di minimamente didascalico che possa in qualche modo contribuire a far riflettere oltre che ad intrattenere. E’ sempre difficile, specie nei tempi che corrono, poter creare realtà in questo modo ma fortunatamente esistono band come i fiorentini Petralana che funzionano come una perfetta macchina ben oliata fin dal 2002, anno della loro formazione.
Di palchi ne hanno solcati un bel po’ e ci troviamo di fronte ad un quartetto rodato in modo tale da poter offrire qualcosa di gran valore che non rischia mai di apparire tedioso o banale, mai, nemmeno in un’occasione.
“A Che Ora Arriva il DJ?” rappresenta un secondo capitolo discografico che potrebbe tranquillamente diventare un fortunato disco tanto le continue atmosfere si fondono in perfetta misura con delle liriche ispiratissime e di grande sensibilità. Storie, pensieri e riflessioni prendono forma naturalmente per un risultato che ha del delizioso dall’inizio alla fine di questa mezzoretta superata, una mezzoretta intensa e mai ripetitiva che arriva al cuore e non lo molla più. Episodi come la splendida ‘Italia Mon Amour’, la Nomadi style di ‘Tom’ o lo sfogo della title-track ma anche la dolcissima ‘Pensiero Di Te’ sono piccole perle di un mondo discografico ormai alla frutta ma che grazie a realtà come questa potrebbe davvero risalire qualitativamente.
Non mi soffermo sugli aspetti tecnici del quartetto per ovvie ragioni, se sono dei professionisti a suonare la musica risuona in tutto il suo brillare e tra la bella voce del singer chitarrista Tommaso Massimo, il violino di Marco Gallenga, il preciso basso del bassista produttore Guido Melis e i ritmi mai imprecisi di Richard Cocciarelli il sound dell’album conosce una profondità ed una espressività rare come rara è la merce contenuta qui dentro.
Venghino signori, venghino. Grande disco senza ombra di dubbio.