Degenerhate «Chronicles of the Apocalypse» [2013]
Degenerhate
Titolo:
Chronicles of the Apocalypse
Nazione:
Italia
Formazione:
Max Varani – Vocals
Gianluca Lucarini – Guitars, Backing Vocals
Angelo Vernati – Guitars
Fabio Fraschini – Bass
Francesco Struglia – Drums
Genere:
Grindcore / Hardcore / Death Metal
Durata:
25' 49"
Formato:
CD
2013
Etichetta:
Autoproduzione
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Distante ben otto anni dal primo EP (‘The End Has Just Begun Promo’) con il quale i Nostri debuttarono, arriva finalmente il full-length ‘Chronicles of the Apocalypse’. Non riscriverà le sorti del metal estremo, non sarà l’apice dell’originalità fatta musica ma una cosa è certa: è suonato col cuore e tanto basta e avanza per poter tenere il pollice alzato di fronte ad un operato che meriterebbe molta più attenzione da parte del pubblico italiano e non solo, ormai indirizzato –per moda? Per ignoranza?- a guardare sempre e solo ciò che accade fuori dal nostro paese e a non rendersi conto che spesso e volentieri di talenti eccezionali ne abbiamo anche noi.
Di certo con una sezione ritmica in cui spicca l’ex Fleshgod Apocalypse Francesco Struglia dalla precisione che oserei definire chirurgica, dal grande lavoro dietro il microfono dell’ex Corpsegod Max Varani, di Fabio Fraschini (Riti Occulti) e dal preziosissimo supporto degli altri ragazzi già avvezzi da molto tempo in generi musicali poderosi, non poteva che uscir fuori un qualcosa di estremo ma costruito con la maturità di chi le cose le sa fare bene ed anche il mastering curato dal ben noto Scott Hull degli statunitensi Visceral Sound Studios impreziosisce quello che sembra essere fin da subito un prodotto valido non solo per gli aficionados.
Diciannove brani per quasi ventisei minuti e togliendo intro e outro e un paio di cover, la farina del sacco dei Degenerhate appare buona, fresca e soprattutto motivata, segno che di lavoro ce n’è stato a sufficienza in sala prove e anche fuori.
I brani appaiono sempre dinamici, ispirati ogni tanto da nomi storici ma sempre personalizzati per conferire violenza, ira e macigni continui per un risultato che difficilmente potrà far restare indifferenti quindi il mio augurio, doveroso anche per la band, diviene un po’ speranza di far risaltare questo genere di dischi un po’ ovunque nell’ambiente. Per una volta (ma anche per due o per tre) mio caro pubblico, concentrati su ciò che succede in Italia, non resterai deluso! Dischi così accesi e convinti sono rari.
Track by Track
- Intro 60
- Bushit 80
- Earth First 80
- War Inside My Head 80
- Behind The Black Horizon 80
- Power 80
- All The Promises I Have Made 80
- Cannibal Ritual (Blood cover) 75
- Breeding Hatred Inside 70
- Fur Is Dead 80
- Another You Another Me 70
- Last Fight 80
- New World Disorder 75
- No Excuses Anymore 80
- Running Through The Blood (Fear Of God cover) 80
- Under The Same Sky 80
- Song Of Hate And Destruction 80
- Turn Off The TV Turn On The Brain 80
- Outro - Stealing The Ghost Horse 60
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 60
- Originalità: 65
- Tecnica: 85
Giudizio Finale
75Recensione di Carnival Creation pubblicata il 24.04.2014. Articolo letto 1874 volte.
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