Following the Fool «Following the Fool» [2013]
Following the Fool
Titolo:
Following the Fool
Nazione:
Italia
Formazione:
Luca Panzarini :: voce
Giulio Berrettini :: chitarra
Umberto Carinci :: chitarra
Fabio Breccia :: basso
Pierluigi Carbone :: batteria
Genere:
Heavy Prog
Durata:
50' 16"
Formato:
CD
2013
Etichetta:
Autoproduzione
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
I Following the Fool sono una band romana giusta al proprio album di debutto, che non ama particolarmente caratterizzarsi, ma a grandi linee è inquadrabile nel panorama heavy con tendenze prog, il cui album di debutto, autoprodotto e digitalmente disponibile, concentra 8 tracce musicali in 50 minuti di musica.
Il punto di quest’album è che è ancora acerbo. Qualcosa di buono c’è, come la title track strumentale, ma per il resto il risultato musicale pur non deludendo è un connubio di influenze tra Maiden e Bruce Dickinson di “The chemical wedding”, insieme a ritornelli non sempre irresistibili e alcune parti che a volte convincono, tipo la parte centrale di “The ancient code”, oppure la più oscura e sabbathiana “A voice in my head”, e altre che invece sono forzatissime. A parte infatti momenti tipo la ripresa nella seconda parte di “The ancient code” o la voce monotona sempre alla fine di “A voice in my head”, ci sono parti di cui non mi spiego davvero il significato. Del tipo: che senso ha la parte reggae a 6:25 di “In the night of anything” e come si collega a tutto il resto del brano o dell’album? E come inquadrarlo con lo sfogo musicale successivo, “You are the next”, che non si sa se si deve interpretare come uno speed metal attack in netta contrapposizione (e stonatura) col resto dell’album, oppure come una canzone punk tipo Misfits, visto che è talmente semplice e corale che finisce? Non saprei.
Intendiamoci: il disco non è un tritume: i riffs sono ben fatti tranne qualcuno, le parti sono belle, ma i brani in sé hanno uno stile mica tanto chiaro. Non si capisce a che gioco stiano giocano i FtF: heavy con influenze prog? Prog? Non si sa, ma le influenze sembrano ben poco amalgamate, ed è proprio qua che i Following the Fool devono svilupparsi per il nuovo disco, definendo un po’ di più anche il proprio stile. Sufficienza raggiunta, ma per ambire a qualcosa di più per me devono lavorare ancora. Non sempre rifiutare i limiti dei generi è una scelta che paga.
Track by Track
- The pit and the pendulum 60
- The ancient code 65
- In the night of anything 55
- You are the next 65
- I wil not sleep 65
- A voice in my head 60
- Following the fool 65
- Why the war? 60
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 60
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 55
- Tecnica: 65
Giudizio Finale
62Recensione di Snarl pubblicata il 08.05.2014. Articolo letto 836 volte.
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