Any Face «Perpetual Motion of Deceit» [2014]

Any Face «Perpetual Motion Of Deceit» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Papi »

 

Recensione Pubblicata il:
23.06.2014

 

Visualizzazioni:
2708

 

Band:
Any Face
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Titolo:
Perpetual Motion of Deceit

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Davide Stura:Bass, Growls, Screams
Antonio Pollizzi -Guitars
Omar Cappetti - Drums, Percussions, Clean Vocals
Luca Pitzianti - Vocals

 

Genere:
Technical Death Metal / Technical Crossover / Extreme Music

 

Durata:
0' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
22.04.2014

 

Etichetta:
Nadir Music
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Distribuzione:
Audioglobe
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Code7 Distribution
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Season of Mist Distribution
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Agenzia di Promozione:
Nadir Promotion
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Recensione

Il nome Any Face, in italiano traducibile con “un volto qualunque”, cela in realtà una proposta ben precisa e riconoscibile: la band infatti è autrice di un technical death metal dalle influenze al limite del progressive, condite con un cantato che varia dalla voce hardcore, al cantato pulito, per toccare addirittura il growl e lo scream.

Perpetual Motion Of Deceit è il terzo disco della band e contiene ben otto tracce di death metal tecnico, che ricorda soprattutto la scena americana ( Florida su tutti). Abbiamo infatti passaggi che ricordano i Death più tecnici ed ispirati come nel periodo di Spiritual Healing, oppure la rabbia magmatica ed incontrollabile in pieno stile Sadus, o anche passaggi più ragionati e quasi jazz in stile Cynic.
Sebbene la band si rifaccia a queste pietre miliari, tuttavia in tutto il lavoro è permeato da una buona originalità e capacità di rivisitare schemi già sentiti.
Non farò un’analisi track by track poiché essendo le canzoni molto complesse ne verrebbe fuori un tema, piuttosto mi limiterò a dare delle linee guida sulle caratteristiche che più mi hanno colpito.
In primis la produzione, di Tommy Talamanca, il noto chitarrista/tastierista dei genovesi Sadist, che con la sua casa discografica, la Nadri Music, si accaparra un altro lavoro di grande qualità. I suoni infatti sono ben nitidi, potenti e bilanciati e aiutano l’ascolto di un disco difficile da smaltire.
A livello strumentale ho apprezzato particolarmente il guitarwork, che presenta riff taglienti e pesanti, assoli melodici, atmosferici. Un esempio su tutti: la titletrack, una strumentale molto evocativa oppure, se preferite in Fading in Confusion. A livello ritmico, la chitarra mostra in più di un passaggio la capacità di creare muri ritmici stratificati, contorti, ma che nell’economia dei brani non sono mai fini a se stessi. Per esempio come in Hell of Future( Wall of Lies Aroud Us). Da tenere d’occhio sempre la stessa canzone anche per i passaggi strumentali eccelsi.
Le vocals sono piuttosto variegate e ricalcano diversi stili, su tutti però emerge l’influenza pachidermica dei Meshuggah, alternata sapientemente in due brani con la voce femminile: la prima Locked Up, contraddistinta dal cantato di Sara Usai, su un tappeto ritmico atmosferico degna dei Cynic migliori. La seconda canzone è la conclusiva Desensitized, che vede però Dorotea Mele, che contrasta con la brutalità della canzone e chiude ottimamente il disco.
L’utlima menzione va al batterista Omar Cappetti, artefice in tutto l’album di una prova di spessore. Il suo drumming sa essere violento e travolgente in più di un’occasione, ma anche decisamente duttile e azzeccato nei momenti più quieti e ragionati (si senta la titletrack per farsi un’idea).
Un disco che farà la gioia dei palati più esigenti. Per fan di Cynic, Death, Meshuggah e Sadus.

Track by Track
  1. Twisted Motion of Deceit 70
  2. Fading in Confusion 70
  3. Trapped in Yourself 70
  4. The Hell of Future (Wall of Lies Around Us) 75
  5. Perpetual Motion of Deceit (Strumentale) 80
  6. Enduring Captivity 70
  7. Locked Up 80
  8. Desensitized 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
75

 

Recensione di Papi pubblicata il 23.06.2014. Articolo letto 2708 volte.

 

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