La Sfera «Where Man Breaks» [2013]

La Sfera «Where Man Breaks» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Led »

 

Recensione Pubblicata il:
29.06.2014

 

Visualizzazioni:
1654

 

Band:
La Sfera
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Titolo:
Where Man Breaks

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Daniel Pucci - Voice
Antonello Rabuffi - Drums
Giulio Nardini - Guitar
Attilio Pampena - Guitar
Daniele Roccagli - Keyb & Synth
Daniele Granati - Bass Guitar

 

Genere:
Alternative Metal

 

Durata:
44' 37"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
21.10.2013

 

Etichetta:
Buil2kill Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Nadir Promotion
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Recensione

Alternative Metal, con aggiunta di Synth a dare corpo a questo bel progetto dal titolo "Where man breaks" creato dalla band italiana "La Sfera" e pubblicato per la "Buil2hill record" (divisione della Nadir Music) nel 2013. Le influenze ad un primo ascolto sono varie "Porcupine Tree","Tool","Ark", "Nine Inch Nails". Il timbro di voce caldo e pulito riporta la mente al frontman dei "Depeche Mode" rendendo così tutto il lavoro poco Metal ma molto Alternative. Atmosfere leggere grazie al buon lavoro dei Synth rendono questo cd piacevole all'ascolto, mentre alle chitarre lievemente distorte ed una sezione ritmica più marcata specie nell'uso della doppia cassa ed un basso distorto hanno il compito di dare l'impronta Metal. "La Sfera" fà buon uso anche delle doppie voci specie di quella femminile che troviamo nella prima traccia "Sixther", "A Key for me", "Special Thanks" mentre si dimostrano azzeccati i cambi di tempo durante l'esecuzione dei brani, in particolar modo mi ha colpito molto quello che troviamo nella traccia numero quattro "Black Box". "A Key for me", si trova a metà di questo lavoro e spezza l'andamento generale. Una song di due minuti eseguita da una chitarra pulita e due voci, quella principale di Danil aiutata da una voce femminile che ha il compito di ammorbidire ulteriormente il brano."Special Thanks" chiude il sipario, una linea di pianoforte light accompagnata, come in "A Key for me" dalla voce principale e quella soft femminile."Where man breaks" in generale risulta un buon cd, con un buon livello di tecnica strumentale, una buona scelta di tempo perla parte dedicata ai Synth, sempre presenti ma mai stancanti e una buon livello di registrazione. La parte Metal si avverte a tratti rendendo così tutto il cd molto fluido e mai pesante. Lo consiglio a tutti quelli che vogliono scoprire nuove realtà.

Track by Track
  1. Sixther 70
  2. First Sunrise 75
  3. Oh Mother,If you could 75
  4. Black Box 70
  5. A key for me 70
  6. Their Path 70
  7. Predictable Nature 75
  8. Kado 65
  9. A gray Sky 70
  10. Special Thanks 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
71

 

Recensione di Led pubblicata il 29.06.2014. Articolo letto 1654 volte.

 

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