DarkUpside «A Taste of Unknown» [2013]
DarkUpside
Titolo:
A Taste of Unknown
Nazione:
Italia
Formazione:
Diego Cazzaniga :: Voce, Chitarra
Davide Di Marco :: Basso, Cori
Davide Incorvaia :: Batteria
Genere:
Rock / Progressive / Alternative / Metal
Durata:
44' 16"
Formato:
CD
2013
Etichetta:
Autoproduzione
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
I Darkupside sono una band Genovese che con questo “A taste of unknown” arrivano al loro album di debutto autoprodotto, con 9 tracce più intro riassunte in 44 minuti e poco più.
Che genere fanno? Non so se a loro piacerà questa definizione, ma i Darkupside per me miscelano abilmente l’alternative rock con strutture progressive. Di metal qui ce n’è poco, e quel poco è più che altro riassunto in “Into the tunnel”, dove una parte più veloce ritmicamente insieme ad un riff di tutto rispetto rendono l’album eterogeneo. Altrove è la componente alternative a prevalere, quasi tendente allo stoner oserei dire, di brani come “Memories” e “Shapes”, mentre in altre parti è nettamente la componente prog a prevalere, specialmente in “Come Back”, strumentale e costruita sapientemente su tempi dispari, mentre altrove, come in “Trascendence”, sono i riffs, gli arrangiamenti e la struttura aperta della canzone a rende le canzoni accostabili a questo genere musicale. E il tutto, come detto, con canzoni lievemente differenti nello stile e nelle influenze da brano a brano, rendendo questo “A taste of unknown” piacevolmente variegato e eterogeneo, alla faccia di chi crede che il prog sia sommariamente tutto fatto di controtempi, robe strane, tecniche e zero feeling, manco fosse il jazz più contorto!
E comunque, nonostante lo sforzo sia apprezzabile, “A taste of unknown” è rappresentabile come un quadro gradevole e interessante, ma che forse può aumentare in quanto a intensità, visto che a mio avviso la band può esagerare di più, può osare di più, scavare a fondo maggiormente con le proprie influenze e in generale approfondirle, come a dire che la personalità c’è ma si può fare di più. E a parte questo, direi anche che la band, per quanto sia progressive e per quanto suoni perlopiù introversa e intima, forse a volte tende a esagerare di quanto ho appena detto, e tende ad essere non noiosa ma un po’ narcolettica, con l’ultimo brano carino ma niente di che, e con la coppia di canzoni in apertura che va bene, ma dove io avrei preferito delle canzoni opener più coinvolgenti, o quantomeno arrangiate in quel modo.
In conclusione: “A taste of unknown” non è male, è interessante e formalmente ben fatto, e per questo consigliabile ai lettori che abbiano interesse al progressive, anche quello non per forza metal. Qui troverete una band valida e interessante, e che forse come unico termine di paragone può migliorarsi in quanto a spessore, profondità e anche coinvolgimento.
Track by Track
- Waving steps 60
- Unbearable noise 65
- Peace of mind 65
- Trascendence 75
- Into the tunnel 70
- Shapes 75
- Immortal light 70
- Memories 75
- Come back 75
- Dawn of a new day 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 70
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
70Recensione di Snarl pubblicata il 01.07.2014. Articolo letto 1548 volte.
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