DarkUpside «A Taste of Unknown» [2013]

Darkupside «A Taste Of Unknown» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
01.07.2014

 

Visualizzazioni:
1548

 

Band:
DarkUpside
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Titolo:
A Taste of Unknown

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Diego Cazzaniga :: Voce, Chitarra
Davide Di Marco :: Basso, Cori
Davide Incorvaia :: Batteria

 

Genere:
Rock / Progressive / Alternative / Metal

 

Durata:
44' 16"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2013

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I Darkupside sono una band Genovese che con questo “A taste of unknown” arrivano al loro album di debutto autoprodotto, con 9 tracce più intro riassunte in 44 minuti e poco più.
Che genere fanno? Non so se a loro piacerà questa definizione, ma i Darkupside per me miscelano abilmente l’alternative rock con strutture progressive. Di metal qui ce n’è poco, e quel poco è più che altro riassunto in “Into the tunnel”, dove una parte più veloce ritmicamente insieme ad un riff di tutto rispetto rendono l’album eterogeneo. Altrove è la componente alternative a prevalere, quasi tendente allo stoner oserei dire, di brani come “Memories” e “Shapes”, mentre in altre parti è nettamente la componente prog a prevalere, specialmente in “Come Back”, strumentale e costruita sapientemente su tempi dispari, mentre altrove, come in “Trascendence”, sono i riffs, gli arrangiamenti e la struttura aperta della canzone a rende le canzoni accostabili a questo genere musicale. E il tutto, come detto, con canzoni lievemente differenti nello stile e nelle influenze da brano a brano, rendendo questo “A taste of unknown” piacevolmente variegato e eterogeneo, alla faccia di chi crede che il prog sia sommariamente tutto fatto di controtempi, robe strane, tecniche e zero feeling, manco fosse il jazz più contorto!
E comunque, nonostante lo sforzo sia apprezzabile, “A taste of unknown” è rappresentabile come un quadro gradevole e interessante, ma che forse può aumentare in quanto a intensità, visto che a mio avviso la band può esagerare di più, può osare di più, scavare a fondo maggiormente con le proprie influenze e in generale approfondirle, come a dire che la personalità c’è ma si può fare di più. E a parte questo, direi anche che la band, per quanto sia progressive e per quanto suoni perlopiù introversa e intima, forse a volte tende a esagerare di quanto ho appena detto, e tende ad essere non noiosa ma un po’ narcolettica, con l’ultimo brano carino ma niente di che, e con la coppia di canzoni in apertura che va bene, ma dove io avrei preferito delle canzoni opener più coinvolgenti, o quantomeno arrangiate in quel modo.
In conclusione: “A taste of unknown” non è male, è interessante e formalmente ben fatto, e per questo consigliabile ai lettori che abbiano interesse al progressive, anche quello non per forza metal. Qui troverete una band valida e interessante, e che forse come unico termine di paragone può migliorarsi in quanto a spessore, profondità e anche coinvolgimento.

Track by Track
  1. Waving steps 60
  2. Unbearable noise 65
  3. Peace of mind 65
  4. Trascendence 75
  5. Into the tunnel 70
  6. Shapes 75
  7. Immortal light 70
  8. Memories 75
  9. Come back 75
  10. Dawn of a new day 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
70

 

Recensione di Snarl pubblicata il 01.07.2014. Articolo letto 1548 volte.

 

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