Inverticrux «Malcontent Manifestation Monitoring Program» [2014]
Inverticrux
Titolo:
Malcontent Manifestation Monitoring Program
Nazione:
U.s.a.
Formazione:
Michael Bernier :: Drums
Raypissed :: Vocals
Erik Moyer :: Bass
Terry Savastano :: Guitars
Genere:
Horror Metal
Durata:
39' 59"
Formato:
CD
2014
Etichetta:
Autoproduzione
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Mi spiace dirlo, ma questo EP degli Inverticrux è un esempio di come non sfruttare delle idee originali. Davvero: questo combo del New Hampshire ammalia nei primi minuti di questa seconda uscita discografica che condensa 6 tracce in quasi 40 minuti di musica, perché appena parte si sente un miscuglio sonoro caotico di death, black e thrash dal suono confuso ma che sembra avvincente, e sembra davvero di sentire una qualità sonora tipica di un disco anni 90, così analogica e grezza, con delle chitarre abbassate in do tipo stoner e una voce schizzata, che passa da falsetti alla King Diamond a voci declamate ad alcune raw vocals. E i riffs soprattutto nella prima canzone sembrano essere validi e avere da dire, visto che emergono alcuni interessanti passaggi che sembrano black ‘n roll.
E dove sta il male in tutto questo? Semplice: l’originalità c’è, ma drammaticamente manca tutto il resto. Intanto partiamo dalla veste grafica che più che un cd musicale sembra un videogame di serie B, ma a parte questo: il cd è registrato con volumi scandalosi e con la voce che copre quasi completamente la chitarra, parecchio confusa, e molti degli altri strumenti, e questo rende in ben poco tempo le canzoni un frastuono casinista quasi incomprensibile, le canzoni sono lunghe (7 minuti circa) e soprattutto mancano di senso. Non tanto, o non solo, per l’audio deficitario, ma anche perché dopo ben poco tempo sopraggiunge la sensazione che sia tutto assolutamente esagerato e ridicolo, che non ci troviamo di fronte a un album old school metal con cantato stravagante, ma che piuttosto siamo di fronte a clangore in sottofondo e voci che cambiano registro toccando anche una specie di cantato tenore, ma senza che ve ne sia un vero motivo. E sinceramente sulla demenzialità della proposta musicale vedendo titoli come quelli della quarta e della sesta canzone, non penso di sbagliarmi, poi non lo so...
Insomma: come ho detto prima, questo EP degli Inverticrux è un clamoroso esempio di carte buone ma giocate male. Credo di capire che c’è stato del divertimento nel fare quest’album, e che forse i nostri hanno provato a spingere tutto ai limiti, come se questi brani avessero lo scopo di intrattenere usando la carta dell’essere schizzati, ma io credo che siamo andati davvero troppo in là e che qui è davvero tutto troppo fuori di testa. In altre parole: siamo oltre l’intellegibilità dei suoni, ma anche così, credo che le canzoni non siano niente di che. Volete delle sferzate old school? Andate a recuperare albums degli Hellhammer o dei Grotesque, che è il tipo di atmosfera in forma decente che gli Inverticrux volevano proporci, ma quest’album lasciatelo stare: sembra la brutta copia di queste bands con tentativi di originalità. Bah!!!
Track by Track
- Sin by thy guide 60
- On six limbs 50
- Malcontent Manifestation 60
- Lorreta’s lost leg 50
- Here fades all worldly pleasures 50
- Attack of the Scarecrow Clowns from Planet Spider 50
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 50
- Qualità Artwork: 50
- Originalità: 50
- Tecnica: 55
Giudizio Finale
53Recensione di Snarl pubblicata il 07.07.2014. Articolo letto 1384 volte.
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