Blackdahlia «Fragments» [2014]

Blackdahlia «Fragments» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
09.07.2014

 

Visualizzazioni:
1817

 

Band:
Blackdahlia
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Titolo:
Fragments

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Samuela Fuiani :: Voce e Piano
Ruggero Doronzo :: Chitarra & FX
Luca Raio :: Chitarra e Cori
Antonio Petito :: Basso
Ludovico Massariello :: Batteria

 

Genere:
Gothic / Dark / Alternative

 

Durata:
38' 42"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2014

 

Etichetta:
Areasonica Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
La Suburbana
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Mazzarella Press Office
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Recensione

Per inquadrare il cd di esordio di questi Gothic Metallers da Foggia chiamati Blackdahlia, questo “Fragments” uscito per la Areasonica Records, basta fare riferimento alla copertina dell’album e al nome della band: non male ma poco originale! Il nome della band ricorda (e crea confusione) con i ben più noti The Black Dahlia Murder, mentre la copertina non era male in quanto a idee, ma una certa classicità d’idee e una veste grafica assolutamente troppo computerizzata e stile “Photoshop livello rookie” non aiutano.
Ma il cd com’è? Come detto, poco originale. Certo, le composizioni prese singolarmente non sono male e non hanno difetti, anzi si può dire che a livello formale il cd è fatto benissimo, ma è tutto decisamente troppo sbilanciato verso le partiture degli Evanescence. Avete presente canzoni come “LIthium”? Quelle con un andamento lento ma una certa profondità musicale e un mood triste e un po’ cupo? Ecco, qui ne troverete a pacchi, a partire da “Falling down” fino a “Alice”. E questo non è un male, ma come detto è troppo originale, le canzoni sono molto monodirezionali e servirebbe davvero il bisogno di cambiare marcia. Cosa che avviene col ritornello di “Eclipse”, molto bello e in stile Theatre of Tragedy di “Velvet Darkness they fear”, ma poi maledettamente si ritorna sempre sui solchi musicali della band di Amy Lee. Per la verità alla fine il cambiamento musicale c’è anche a fine album, ma consiste in una “Lost in the daylight” praticamente pop/rock triste, in una più groovy e solare “Fly” che però ricorda troppo i Lacuna Coil di Karmacode (il che non è un bene per ritmiche troppo pesanti e invadenti), e una “Goodnight” solo per piano e voce.
Insomma, lo ripeto: in realtà il cd non è male e soprattutto all’inizio potrebbe piacere l’incedere bello di “Eclipse”, il ritornello di “Wounds” e la pianistica struggente e desolata di “No regrets”, e anche “Fly” potrebbe interessare a qualcuno che non disdegna questi episodi in un album gothic (ma io personalmente no).
Direi che se apprezzate particolarmente gli Evanescence, e se non vi dispiacciono sonorità languide tipiche di certo gothic moderno, allora i Blackdahlia potrebbero fare al caso vostro, aggiungete 5 punti al giudizio finale e ve ne consiglio l’acquisto. Il mio voto però preferisce evidenziare una personalità ancora da sviluppare bene, particolari importantissimi come la veste grafica e la qualità sonora da migliorare, e una certa monodirezionalità di fondo che rende il cd troppo la stessa cosa per buona parte della durata.

Track by Track
  1. Falling Down 65
  2. No Regrets 70
  3. Eclipse 70
  4. Wounds 70
  5. Alice 60
  6. Lost in the daylight 65
  7. Fly 60
  8. Goodnight 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 60
  • Qualità Artwork: 55
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
63

 

Recensione di Snarl pubblicata il 09.07.2014. Articolo letto 1817 volte.

 

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