Mosca nella Palude «Ultrafuck» [2013]

Mosca Nella Palude «Ultrafuck» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Dust »

 

Recensione Pubblicata il:
21.07.2014

 

Visualizzazioni:
1057

 

Band:
Mosca nella Palude
[MetalWave] Invia una email a Mosca nella Palude [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Mosca nella Palude [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina ReverbNation di Mosca nella Palude

 

Titolo:
Ultrafuck

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Giovanni Belcari - voice Giacomo Tongiani - drums Daniele Belcari - guitar

 

Genere:
Rock / Alternative

 

Durata:
41' 44"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
24.04.2013

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Ultimamente mi ritrovo molto spesso ad ascoltare, non con poca soddisfazione, lavori i cui stili ed influenze sono estremamente difficili da inquadrare. Come ascoltatore, è sempre un piacere rimanere stupito dalle varie proposte musicali, ma come recensore, riuscire a fornire indicazioni abbastanza complete è un vero delirio, in particolare nei confronti di lettori che non possono fare a meno di capire senza ascoltare se un lavoro può piacere o meno. In particolare, nel caso dei "Mosca nella palude", band toscana formatasi nel 2007 che ci propone il disco "Ultrafuck", è esattamente quello che succede, vediamo più nel dettaglio qualcosa su questo interessantisismo progetto.
Dopo molti cambi di line-up e di uscite parziali, i ragazzi ci propongono uno stile estremamente originale che va da Queens of The Stone Age, Mike Patton in ogni sfumatura e RHCP, il tutto buttato in un frullatore acceso e lasciato aperto. Per dare un'idea allegorica, quello che ritroverete sul muro della vostra cucina è proprio il disco in questione “Ultrafuck”.
Undici brani che uniscono riffing moderni, sonorità elettroniche, voce graffiante e schizofrenia totale, inserendo sapientemente blues e pezzi strumentali come ad esempio “Marzo” a metà tra un blues e un acid Rock.
Devo dire che preferisco i pezzi più "estroversi" a quelli più introversi, visto che i secondi sembrano l'unione di qualcosa di risentito con poca personalità, è chiaro che la band preferisca muoversi su territori dove può esprimere al meglio il proprio estro creativo al massimo: non so quanto questo possa essere visto proprio come un punto forte, visto che per band emergenti, c'è sempre il rischio di esaurire la propria vena creativa e, forse in questo caso, di rimanere senza un caposaldo in mano da cui poter ripartire con nuove composizioni ed idee.
Pienamente promossa anche tutta la produzione del disco che, con suoni acidi, graffianti ed abbinamenti a sezioni elettroniche complessivamente semplici ma efficaci, valorizza ogni brano lasciando veramente poco spazio a cali di tiro.
Ovviamente per ora non possiamo che goderci questo ottimo lavoro e aspettare con impazienza nuovi lavori e sviluppi in casa "Mosca nella Palude".

Track by Track
  1. Madafuga 65
  2. Rex Idiotorum 70
  3. FAC Alabama 65
  4. Beastie Toys 70
  5. Revolution 70
  6. AAyeee 75
  7. Marzo 60
  8. Afghan 70
  9. Pug - No 65
  10. Smith & Wesson 75
  11. Song of Peace 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
71

 

Recensione di Dust pubblicata il 21.07.2014. Articolo letto 1057 volte.

 

Articoli Correlati

News
  • Spiacenti! Non sono disponibili altre notizie correlate.
Recensioni
  • Spiacenti! Non sono disponibili Recensioni correlate.
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.